Anche per i filtri di iTunes Store alcuni membri politici italiani cominciano ad essere di troppo. Parola di Post.it, che ha scoperto e postato un curioso caso di censura, ai danni di Italo Bocchino, vicepresidente del gruppo parlamentare del Pdl a Montecitorio.
Dal podcast della trasmissione 8 e mezzo (la7), ogni occorrenza della parola “Bocchino” è stata censurata automaticamente, con tanto di asterischi d’ordinanza. Come se si trattasse, nè più nè meno, di una parolaccia. Certo, non avrebbe vita facile, per colpa della puritana Apple, nemmeno un politico americano che facesse Blowjob, di cognome. Figuriamoci “American Blowjob”, se vogliamo considerare, per la traduzione, anche il nome di battesimo del nostro Italo. Speriamo che Apple possa rimediare.
Bocchino, in ogni caso, è in ottima compagnia. Successe una cosa praticamente identica anche a Giovanni Verga, nel giugno scorso. Resta il fatto che, dove non arrivano i potenti mezzi anti-parolaccia, arriva la libertà d’espressione, comunque. Negli scorsi giorni anche Angelino Alfano è stato accostato al mondo Apple, per via di una sua performance televisiva, presso la trasmissione “Effetto Domino”, in onda su la7. Al momento di citare una legge, il Ministro della Giustizia estrae il suo iPhone patriotticamente arricchito da una custodia soft-truzza, coi colori della bandiera italiana. E cita da “Codici e Leggi” (link iTunes) la sua belle legge anti-intercettazioni. (Nel video dopo il continua, la performance del Ministro).
La cosa ha fatto scalpore, anche e soprattutto sui blog americani: Alfano è stato esaltato come politico illuminato, tecnologicamente avanzato. Un leader moderno. Ebbene, noncuranti delle loro carenze linguistiche, decine e decine di eroici utenti della rete italiani si sono sentiti di dover fare “il punto”, sulla figura di Angelino Alfano. E giù di commenti: la lettura dei quali vi consiglio caldamente, se avete un po’ di tempo libero e voglia di quattro risate.