Mentre Apple continua a professare il suo amore per H.264, ieri Google ha annunciato il formato video WebM, un contenitore basato su Matroska che include il formato video VP8 e lo stream audio Ogg Vorbis. VP8 era stato acquistato da Google a febbraio dello scorso anno, ma ieri è stato rilasciato come open source e ad uso gratuito.
La grande differenza tra VP8 e H.264 è tutta qui: mentre il gruppo di distribuzione di H.264 non esclude formalmente la possibilità di ottenere grandi profitti dall’encoding dei video per il web, VP8 risulta essere totalmente libero e gratuito. Mozilla e Opera hanno deciso di appoggiare da subito questo formato, ed ovviamente lo farà anche Chrome OS. Dato che Google possiede YouTube, sarà facile imporre il formato come ben diffuso, inserendolo nella popolare piattaforma video. Tra gli amici di WebM sbuca, non a sorpresa, anche Adobe, che qualche rivincita vorrà prendersela.
Mancano, per ora, le voci di Microsoft e Apple, anche se secondo ZDnet il supporto in Explorer 9 sarebbe già altamente probabile. Tra i più critici nei confronti di WebM c’è invece Jason Garrett-Glaser, sviluppatore indipendente e autore di x264 (progetto per la codifica in H.264): nel suo blog ha definito WebM come un codice completamente da ottimizzare, ancora incompleto. Altri dubbi riguardano il peso di questi formati sui dispositivi mobili, e in particolare sull’autonomia della batteria.
Cosa avverrà in futuro? Attualmente ci sono tre grandi competitor per la scelta del formato video principe in HTML5: H.264, OGG Theora e appunto il VP8 di WebM. Attualmente H.264 sembra essere il più diffuso, ma il gruppo proprietario del codec MPEG-LA (di cui Apple fa parte) non ha fatto ancora chiarezza sulla gratuità del sistema. Per ora è stata assicurata la gratuità per l’utente finale solo fino al 2016 e solo per i contenuti non a pagamento, un atteggiamento che non è piaciuto alla Mozilla Foundation, tanto da averla spinta a supportare prima OGG Theora, ed ora VP8.
Apple come si muoverà? Ostacolare WebM potrebbe essere una scelta troppo svantaggiosa per i suoi utenti, ma il credo in H.264 è forte. Forse proverà a portare un’inversione di rotta in MPEG-LA, oppure proverà a tenere il piede in due scarpe. Speriamo solo non intraprenda l’ennesima guerra dei formati.