L’affaire Gizmodo del prototipo di iPhone 4G si sblocca, dopo più di un mese di stasi. Il tribunale finalmente ha ordinato di analizzare i dati presenti sui computer e sui server sequestrati a Jason Chen, editore di Gizmodo.
Il 26 aprile scorso, con un ordine del tribunale di San Mateo, i vice-sceriffi che indagano sul caso, sequestravano computer e materiale elettronico a casa di Jason Chen. Fino ad ora questo materiale è rimasto in custodia del tribunale, dato che i legali di Chen presentarono querela il 28 aprile, ritenendo invalido il mandato di perquisizione. Un recente accordo fra le parti sulla forma nella quale i computer saranno analizzati, ha sbloccato la situazione.
Il procuratore distrettuale Stephen Wagstaffe ha nominato un perito esterno per il caso. Le conclusioni del perito saranno trasmesse al tribunale nell’arco di un paio di mesi. In un secondo momento, i legali di Chen avranno accesso alla perizia e potranno dare voce alle loro obiezioni. Infine, il giudice passerà al procuratore distrettuale il materiale ritenuto rilevante per l’inchiesta.
L’affaire iniziò in marzo 2010, quando Gray Powell, un impiegato di Apple, perse un prototipo del nuovo iPhone 4G/HD in un bar di Redwood City (ma altre versioni parlano di furto). Lo studente Brian J. Hogan trovò l’iPhone e lo cedette in cambio di 5000 dollari a Gizmodo, il quale ne pubblicò le caratteristiche.
Ultimamente, parlando alla conferenza D: All Things Digital organizzata dal Wall Street Journal, Steve Jobs ha dichiarato di non voler lasciar assolutamente cadere la causa legale nella quale Apple accusa Gizmodo di ricettazione. “Apple è stata vittima di un crimine”, dichiara il direttore generale, “hanno comprato una proprietà rubata e in seguito hanno effettuato un tentativo di estorsione”.
L’iPhone 4G pubblicato da Gizmodo è stato il primo di una lunga serie di prototipi del nuovo iPhone sfuggiti ad Apple. Forse quello che rende questo caso più importante e grave per Cupertino è, da una parte l’eco dato dai media, e dall’altra il tentativo di estorsione subito, quando Chen chiese un documento che attestasse l’autenticità del prototipo prima di restituirlo.