La presentazione di OS X Mavericks ha visto Craig Federighi spiegare al pubblico che il nuovo sistema operativo di Apple permette di risparmiare più batteria sui dispositivi portatili. Federighi ha persino fatto l’esempio di un MacBook Air da 13 pollici che, in navigazione Web, guadagna un’ora in più di durata della batteria.
Ora che Mavericks è stato reso disponibile sul Mac App Store in download gratuito, è stato anche possibile effettuare dei test per verificare la veridicità delle parole di Federighi. Nella sua lunga e dettagliata review, John Siracusa di Ars Technica parla anche della durata della batteria, migliorata via software da OS X 10.9.
Con il Turbo Boost, che permette alla CPU di andare più rapida della sua velocità di clock nominale, dovrebbe segnare la fine prematura delle 12 ore di autonomia vantate per il MacBook Air 2013 e la sua batteria da 54 watt/ora. Il consumo di energia è notevole visto che in modalità Turbo il processore Haswell dei nuovi MacBook Air consuma 25 watt, contro i 15 watt in modalità normale. Inutile dire che quando il sistema è in stato di standby, consuma pochissima batteria: 0,4 watt. Il trucco, per ingenuo che possa sembrare, è di far stare il Mac quanto più possibile in standby.
Mavericks aggrega quindi le operazioni costose in una singola esecuzione “accorpata” di più programmi: questo batch processing può ridurre l’utilizzo della CPU di un 72%. La funzionalità App Nap abbassa ancor più l’uso della CPU e il conseguente uso della batteria, ibernando le applicazioni che non corrono in foreground. La compressione della memoria RAM, che corre in parallelo a queste due funzionalità, compatta i processi meno usati e quindi meno tempo viene sprecato nel leggere e scrivere il contenuto della memoria sullo swap sul disco.
Oltre a queste accortezze del sistema operativo, molte funzionalità di risparmio energetico sono incorporate nel Power Saver di Safari. Con Power Saver, Safari riconosce i plug-in azionati ai margini dei siti web, risparmiando energia. Pensiamo in particolare a quai banner in Flash che non fanno altro che consumare la batteria inutilmente.
John Siracusa ha effettuato esperimenti con la durata della batteria, confrontando OS X 10.8.5 con OS X 10.9 Mavericks con uno script di navigazione Web e di scrittura di testo. Magari questo non rappresenta un uso abituale del MacBook Air, perché non tutti gli utenti passano il tempo a scrivere e a navigare su Internet, però questi test possono essere una buona rappresentazione di un uso medio del laptop. Comunque, dopo un’analisi dei momenti in cui il MacBook Air è in standy o attivo e facendo una media dei vari cicli della batteria, Siracusa ha concluso che in media Mavericks regala al MacBook Air due ore di autonomia in più.
Il risparmio energetico non arriva solamente per i nuovi MacBook Air, ma anche per i laptop più vecchiotti, come i MacBook Pro del 2007. Siracusa ha calcolato con il suo vecchio computer che Mavericks può portare un po’ meno di un’ora di autonomia in più ai MacBook Pro unibody del 2007. Questa differenza è dovuta essenzialmente al basso consumo energetico dei nuovi processori Haswell, processori che i MacBook Pro 2007 non montavano ancora, visto che avevano una CPU Intel Core 2 Duo.
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