A quanto pare, i timori di parecchi utenti si sono rivelati ingiustificati: Apple ha infatti ufficialmente confermato che, durante una conversazione FaceTime, non vengono più fatturati/consumati minuti di conversazione voce.
Il dubbio era legittimo. Data la fluidità con cui avviene il passaggio dalla conversazione tradizionale a quella FaceTime, si poteva infatti ipotizzare che l’audio continuasse a provenire dalla telefonata stessa, cui fosse sovrapposto il video. Oppure, che l’audio continuasse a fluire come una sorta di “backup” in caso di problemi col WiFi, magari messo in muto per i partecipanti. E invece, Apple conferma:
La chiamata voce termina nell’instante in cui la chiamata FaceTime si connette. La chiamata FaceTime avviene attraverso WiFi, quindi non viene tariffata come traffico voce.
E d’altro canto, Apple incentiverà parecchio l’uso della videochiamata grazie all’alta qualità audio/video e all’assenza di complicazioni dal punto di vista dell’utente; ciò, in altre parole, significa che è loro interesse che tutto funzioni senza problemi. Ed è questo, assieme alla grande penetrazione del telefono negli USA, che secondo alcuni porterà al successo di FaceTime:
La chiamata video è una funzione sociale e quindi c’è un effetto network in gioco. Se non c’è un numero sufficiente di persone in grado di effettuarne una, allora neppure le persone con telefoni col supporto alla videoconferenza possono farne.
Insomma, che FaceTime fosse totalmente gratuito era desiderabile, anche perché allo stato attuale è circoscritto al solo WiFi; diverso il discorso una volta che Apple avrà stipulato accordi specifici per la videochiamata su rete 3G. Se, infatti, le videochiamate sottrarranno i minuti di chiamata compresi nell’abbonamento, intaccheranno il budget mensile di traffico mobile o verranno tariffati in un’altra maniera lo sapremo soltanto a cose fatte.