Mentre discutiamo di iPhone 4, pregi e difetti, utilizzo e problematiche, alcuni ricercatori della Silicon Valley si sono impegnati in un’analisi più approfondita del melafonino. Lo hanno aperto e hanno iniziato ad analizzare i componenti del nuovo iPhone, cercando di smascherare l’identità dei principali fornitori di componenti per Apple.
Queste analisi, a loro volta affrontate dal New York Times in un interessante articolo, forniscono uno spaccato sul fronte fabbricazione della Apple. Le ultime analisi mostrano come la parte più piccola dei costi affrontati da Apple sia da collocare a Shenzhen, dove gli assemblatori alla catena di montaggio montano insieme cose come microchip provenienti da Germania e Corea, chip di fabbricazione Americana per il WiFi o il segnale dei cellulari, un modulo touchscreen prodotto a Taiwan e più di altri 100 componenti.
Ciò che le analisi non hanno sottolineato è che, però, la produzione in Cina sta diventando molto più costosa. L’impennata del costo del lavoro causata da disordini e scarsità di personale, un rafforzamento della moneta cinese che rende l’esportazione più gravosa e l’aumento dei costi degli alloggi stanno rendendo la produzione di notebook, cellulari, fotocamere e gadget elettronici sempre più costosa.
I proprietari delle fabbriche, nel tentativo di contenere la situazione, hanno cercato di spostare la produzione lontano dai grossi centri dominanti di produzione di Shenzhen, muovendosi verso zone sempre più interne della Cina.
Alla fine di Giugno, un manager della Foxconn Technology, che vi ricordo essere uno dei produttori per Apple, ha dichiarato che la compagnia pianifica di ridurre i costi spostando centinaia di migliaia di operai in altre parti della Cina, anche quelle più povere.
Mentre il lavoro richiesto per l’assemblaggio finale di un iPhone è richiesta una piccola parte dei costi complessivi, circa il 7% secondo le stime, gli analisti dicono che molte delle compagnie nella catena di montaggio per Apple (soprattutto quelli che producono chip, batterie e circuiti stampati), dipendono dalle fabbriche Cinesi per contenere i prezzi, ma anche queste richiederanno un sicuro aumento dei costi.
Come faranno le compagnie a barcamenarsi con costi maggiorati? Apple sembra essere in grado di affrontare meglio la situazione rispetto ad altre compagnie, grazie al margine di profitto che permette di assorbire i costi. Per capire come la situazione a livello di costi di produzione stia cambiando nel sud della Cina, è stata seguita la catena di montaggio per iPhone 4, disegnato da ingegneri statunitensi, creato con componenti high-tech provenienti da tutto il mondo e assemblati in Cina. Rispedito, una volta completato, negli Stati Uniti, iPhone 4 costa intorno ai 00 senza contratto.
Jason Dedrick, professore della Syracuse University e autore di molti studi sulla catena di produzione Apple, ha dichiarato che di quei 600 dollari, la “Cina ne guadagna davvero pochi”. La maggior parte del guadagno nelle produzioni high-end viene trattenuto all’inizio e alla fine del processo di produzione, dai detentori del brand e dai distributori/rivenditori. Secondo l’ultimo report compilato da iSuppli, a seguito di una ricerca di mercato effettuata in California, la maggior parte di ciò che Apple paga per la produzione di iPhone 4 va ai propri fornitori di chip, come Samsung e Broadcom, che forniscono componenti essenziali come processori e chip di memoria.
Secondo iSuppli, sull’iPhone 4 più di una dozzina di circuiti integrati rappresentano circa i due terzi dei costi di produzione di ogni terminale. I costi nel dettaglio sarebbero i seguenti: Apple paga a Samsung circa 7 per la memoria flash e 0.75 per creare il processore di design Apple. Un produttore tedesco di chip, Infineon, ottiene 4.05 per telefono per fornire il chip che consente di ricevere ed effettuare chiamate/dati. Il resto delle componenti costa molto meno; il giroscopio, ad esempio, prodotto dalla STMicroelectronics, costa .60 al pezzo.
Sempre secondo questi dati, il costo complessivo affrontato da Apple per la produzione di un iPhone 4 (del costo di circa 600 dollari per il pubblico), è di 87.51. La parte meno costosa di tutto il processo di produzione è proprio la fabbricazione e l’assemblaggio, che spesso avviene nel sud della Cina, dove si stima che i lavoratori vengano pagati meno di un dollaro all’ora per saldare, montare e impacchettare prodotti per i più grandi marchi.
Una delle compagnie in cui ciò avviene più spesso è proprio la Foxconn, che soppravvive ed è efficiente conducendo uno stile di produzione a basso margine e ad alto volume. Quando però una compagnia lavora su margini di profitto davvero infinitesimali, il costo del lavoro pone un serio problema. I salari in Cina sono cresciuti del 50% rispetto al 2005 e pare che molte fabbriche, sotto la pressione dei governi locali, abbiano accontentato le richieste di paga migliore dei lavoratori.
La conseguenza è che aziende come la Foxconn cercano ora di ridurre i costi, principalmente spostandosi dove i salari sono ancora del 20/30% inferiori e cercando materiali meno costosi. Le grandi aziende, come Apple quindi, dovrebbero tenere ben a mente il quadro che va a comporsi.