Allo stato attuale, Apple giura di utilizzare il 100% di energie rinnovabili per i suoi data center e il 75% per gli uffici corporate del mondo, con la promessa di arrivare presto al 100% anche su questo versante. Katie Fehrenbacher di Gigaom ha fatto una capatina a Maiden, dove sorgono due imponenti solar farm e una centrale Bloom Energy a biogas per un totale di circa 50 megawatt a pieno regime.
Si tratta di un output talmente elevato da superare perfino le esigenze di Cupertino; tant’è che il surplus energetico viene venduto al gestore locale Duke Energy. Apple è la prima Internet Company a dotarsi di strutture simili, e non ha lesinato in tecnologia:
L’impianto fotovoltaico per il data center dispone di oltre 50.000 pannelli sparsi su 100 acri, e ha richiesto un anno per la costruzione.
Ogni pannello solare possiede un micro-controller sul retro, e i pannelli sono collegati ad una lunga serie di tracker (i pali che vedete nell’immagine). Durante il giorno, i computer spostano gradualmente e automaticamente i pannelli solari così che la faccia dei pannelli segua il sole per l’intera giornata. La figura qui in alto è stata scattata in tarda mattina, per cui, entro la fine della giornata, i pannelli saranno rivolti esattamente verso il versante opposto. I tracker utilizzati sono a singolo asse, il che implica che sono meno complessi e meno costosi dei più precisi tracker a due assi.
Tra l’altro, sentite questa. Per evitare che l’erba cresca fino a coprire i pannelli, Apple ha siglato un accordo con una società locale di allevamento che conduce le proprie pecore a pascolare lì. Un modo scaltro, efficace e molto eco-sostenibile di fare le cose.
Il biogas utilizzato negli impianti fuel-cell, invece, è un tipo di gas diverso da quello naturale (che è di tipo fossile e non rinnovabile); si ricava dalla materia organica in decomposizione, dalle messi e dalle strutture di trattamento idrico. Ma i costi, in questo caso, aumentano parecchio:
Camminando fuori dall’impianto fuel-cell, vedevo alcuni addetti alla manutenzione degli impianti. Difficile dire cosa facessero, ma le celle a combustibile hanno bisogno di un certo livello di manutenzione per rifornirle di carburante, oltre che per rimpiazzare le parti mobili come le ventole. Di tanto in tanto, occorre anche sostituire un componente chiamato “stack” che può comportare costi davvero molto elevati per l’operatore.
Qui di seguito trovate la Gallery al gran completo con entrambe le tipologie di impianti. i due fotovoltaici e quello a biomasse. Buona visione.