Nonostante Android goda di una base d’utenza molto più ampia di quella vantata dall’OS mobile di Cupertino, iOS domina sui competitor per quanto concerne la monetizzazione dell’ecosistema, il che si traduce in guadagni per gli sviluppatori mediamente superiori di cinque volte rispetto la controparte di Google.
Per ogni dollaro che gli sviluppatori iOS intascano dal download delle proprie app, i loro colleghi su Android ricavano appena 19 centesimi. Per ogni dollaro di Acquisti In-App su iOS, invece, Android permette di guadagnarne un po’ di più: 43 centesimi; solo sul fronte pubblicitario il gap è meno evidente, con 77 centesimi su Android per ogni dollaro mosso su iOS. Lo rivelano i numeri pubblicati da Business Insider in un interessante articolo.
Il che, in altre parole, conferma che se da una parte Android sta vincendo la guerra per il market share, iOS risulta imbattibile sul fronte del cosiddetto user engagement, cioè il coinvolgimento attivo e appassionato del cliente nei confronti del prodotto. Ed era qualcosa che avevamo già intuito tempo addietro, snocciolando le statistiche sul traffico generato in mobilità e di uso delle app.
Non sorprende quindi che uno dei principali inserzionisti di Facebook, Nanigans, affermi che le campagne lanciate su iOS generino risultati superiori del 1.800% rispetto alle medesime operazioni rispetto al concorrente. Anzi, a parità di budget, le campagne su Android non si ripagano nemmeno: in media ci si rimette il 10 del capitale investito.
“Il pubblico costa di più su iPhone, e la ragione è che rende di più,” ha affermato il vice presidente senior di Nanigans Dan Slagen. “Di solito, non cerchiamo di acquisire clienti usa e getta, ma investiamo su di loro a lungo termine […] così che, a fronte di costi superiori, otteniamo anche risultati migliori sul lungo termine.”
E come sottolinea correttamente qualcuno, quello delle app non è neppure l’unico regno in cui la mela se la cava meglio di tutti. Anche sul fronte dei contenuti audio video, per esempio, iTunes Store si accaparra il 67% di tutti gli acquisti digitali effettuati negli Stati Uniti, o oltre il 63% del mercato musicale online del mondo intero.