iPad salverà il destino dei magazine e dell’editoria in generale? Ce lo chiediamo da mesi, ma la risposta non è ancora vicina. Spesso però, quando si cita il caso di un magazine di successo per iPad, si fa riferimento a Wired USA. L’applicazione, bisogna ammetterlo, è ben fatta e molto ambiziosa. Non un semplice PDF ma un vero magazine reimpaginato per i tablet: un esempio già imitato a diversi livelli, come nel caso del bel magazine lanciato questa settimana da Nòva.
Si diceva: Wired è uno degli esempi più noti. Non solo per il design ma anche per le vendite, dato che al lancio si sono registrati 100.000 download a pagamento (più delle copie stampate, per intenderci). A rincuorare gli analisti anche il fatto che le 100.000 copie digitali non avessero cannibalizzato le 77.500 copie cartacee. Già a luglio, però, erano stati venduti solo 31.000 numeri digitali (67.000 stampati) e ad agosto si sono registrati 28.000 numeri digitali, contro i 91.000 cartacei.
Da una parte c’era da aspettarselo: le prime copie di Wired, in fondo, sono state acquistate più per curiosità che per altro, quindi una flessione è accettabile. In questo caso, però, la flessione sembra davvero molto importante. Men’s Health, secondo un articolo di Folio Mag, avrebbe registrato una flessione simile, ma meno drammatica. Si è passati dalle 3.602 copie di maggio alle 2.912 di giugno.
Ovviamente c’è ancora molto da fare, anche dal punto di vista degli investimenti. Al momento, infatti, iPad non gode di veri contenuti aggiuntivi rispetto alla carta stampata. Inoltre un investimento pubblicitario più innovativo, magari con spot interattivi e personalizzati, potrebbe portare ad una strategica flessione dei prezzi. Non solo, va sottolineato anche che non sono ancora state sperimentate le potenzialità sociali del magazine su iPad, che potrebbero facilitare il passaparola e la promozione dei numeri più belli tra gli utenti. Insomma, per ora è già tanto avere i contenuti, ma c’è un mondo tutto da scoprire. Certo, per non scontentare i clienti e per evitare di indebolire un mercato emergente, sarebbe necessario osare il più presto possibile.