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Altro che feature iper-tecnologiche. Stando alle ultime rivelazioni affiorate sul Web sembra che, almeno nella sua prima versione, iWatch si concentrerà principalmente su poche feature elementari. Lo scopo iniziale, infatti, è di rendere questa tecnologia facile da usare e immediata per qualunque tipo di utente.
Quando parlavamo di Healthbook, la nuova app per la gestione della salute personale in arrivo on iOS 8, si era anche sparsa al voce che iWatch avrebbe potuto tenere sotto parametri vitali come la pressione sanguigna, l’idratazione, il battito cardiaco e perfino i livelli di ossigenazione o di glucosio del sangue. Su MobiHealthNews, tuttavia, Brian Dolan ha raffreddato un po’ animi ed aspettative. A suo dire, infatti, iWatch sarà pesantemente dipendente dall’iPhone, e ciò costituirà di per sé una importante limitazione.
E tutte le strane assunzioni che abbiamo visto nelle ultime settimane, dal fisiologo dell’esercizio fino all’esperto in medicina del sonno, serviranno solo a testare le poche feature previste:
Una fonte ci ha detto che il team messo su da Apple si preoccuperà di assicurarsi che le funzionalità di controllo della salute siano affidabili. Alcuni dispositivi di tracking del fitness di oggi utilizzano infatti sistemi di punteggio arbitrari, come ad esempio il Nike Fuel. Apple non seguirà questa strada, ma si focalizzerà piuttosto su valori come le calorie. Un team di razza come questo aiuterà ad assicurarsi che il dispositivo di Apple sia accurato. Non vi aspettate però il controllo del glucosio.
Healthbook, dunque, sarà incentrato in particolar modo sull’allenamento, la dieta, il sonno, lo stress e le prescrizioni farmacologiche; in più, non funzionerà soltanto con iPhone ma anche con le app e i sensori di terze parti. Niente di fantascientifico o di particolarmente poetico, però: più che sulla tecnologia, stavolta Apple è focalizzata soprattutto sull’esperienza complessiva. L’idea, insomma, è di indurre una nuova “moda di massa nel mercato” cercando di irretire soprattutto “gli utenti ossessionati dai dati.”