[blogo-video provider_video_id=”ibA8esYfxyo” provider=”youtube” title=”BMW i Apple iAd Campaign” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=ibA8esYfxyo”]
Il network pubblicitario di Apple, iAd, continua a portare risultati modesti nonostante i tagli ai budget minimi praticati tempo addietro, e nonostante l’aumento dei compensi rigirati agli sviluppatori. Il problema principale, a dire dei media buyer di Madison Avenue, è che Apple è “troppo tirata” quando si tratta di condividere le informazioni degli utenti; e inoltre, è lenta nello sviluppare prodotti pubblicitari, e in più è “troppo riluttante nell’allacciare relazioni.”
Un dirigente sentito da AdAge rivela che Apple nutre in generale scarso interesse per questo prodotto. Nonostante le assunzioni dell’anno scorso, il team vendite è tutt’altro che corposo, e iAd somiglia più ad un “ripensamento” che ad un progetto con un corpo e un’anima: è quasi una “virgola su un foglio di bilancio.” D’altro canto, esiste un lieve conflitto d’interessi, visto che Apple vede la pubblicità “come immateriale e potenzialmente dannosa per i suoi affari d’oro; anzi, è un ostacolo che distrae il consumatore dal pulsante “acquista” o che rovina l’esperienza di una bella app mobile.”
Apple detiene una quantità impressionante di dati personali su di noi: conosce i siti che visitiamo, dove viviamo e i luoghi in cui ci spostiamo; sa quale musica ascoltiamo, cosa compriamo, quali app ci piacciono, e quali usiamo più spesso. Ma tutte queste informazioni le tiene per sé. E visto che su iAd non è possibile utilizzare il tracciamento coi cookie, gli inserzionisti non hanno di fatto strumenti per profilare gli utenti e rifilargli campagne mirate:
La mancanza di dati dalla società è frustrante per il marketing perché questi giganti notoriamente opachi siedono su un incredibile tesoro di informazioni su quel che i consumatori comprano e amano, oltreché su chi sono e dove vivono. Un dirigente […] ha dichiarato che il rifiuto di condividere i dati rende Apple la ragazza più bella a una festa, che però se ne sta in disparte con una busta sulla testa.
In ogni caso, pur senza successi che facciano gridare al miracolo, iAd le sue soddisfazioni se le è già prese, potendo contare su inserzionisti del calibro di Macy’s, McDonald’s, Nissan e Procter & Gamble. Negli ultimi tempo poi, col lancio di iTunes Radio, Apple ha rifocalizzato gli sforzi sui servizi musicali, che almeno in teoria dovrebbero garantire entrate più consistenti.