Una cosa oramai appare assodata: iWatch si focalizzerà soprattutto sul monitoraggio dei parametri vitali dell’utente, con un occhio di riguardo in particolare per gli allenamenti. E neanche a farlo apposta -o più probabilmente, proprio per questo- Apple ha brevettato in questi giorni un pedometro avanzato in grado di funzionare a prescindere dalla posizione sul corpo:
Descriviamo ora le ottimizzazioni per rilevare i passi quando il pedometro viene indossato al polso. In alcune implementazioni, si può migliorare il metodo di rilevazione dei passi direttamente dal polso contando il numero di picchi positivi tra i passaggi di stato che si verificano tra un passo e l’altro, regolando la soglia minima che passa da picco a picco per i passaggio di stato significativi, e inferendo un secondo passo basandosi sulla quantità di tempo che separa le intersezioni. In alcune implementazioni, il pedometro può effettivamente determinare di essere indossato sul polso di un utente.
Una feature molto complessa che sembra apparentemente spianare la strada ad iWatch, e c’è da scommettere che non ci sbagliamo. Tuttavia, occorre sottolineare che questa tecnologia non rappresenta una novità assoluta sul mercato, e molti di voi la usano ogni giorno. Il pedometro da polso di Apple c’è già, si chiama iPod nano con integrazione Nike+, ed è disponibile con l’iPod nano dal lontano 2009. Il documento in questione, in altre parole, non nasce tanto per iWatch quanto piuttosto per il lettore multimediale con la mela; non è un segreto infatti che lo stesso autore del brevetto, l’ex dipendente Apple Yash Modi, poi passato a Nest nel 2012, lavorava ad un pedometro per iPod.
Ciò detto, nulla vieta a Cupertino di infilare la medesima tecnologia in iWatch. E se abbiamo ragione, lo scopriremo nei prossimi mesi.