Apple aggiunge una nuova storia alla sua campagna “You Verse” dedicata ai racconti personali degli utenti ed all’utilizzo dell’iPad nella vita quotidiana. In questo caso l’argomento ruota attorno allo sport ed il tema riguarda le commozioni cerebrali che possono avvenire a seguito di un trauma cranico.
La storia ha come protagonisti Jason Cruickshank, allenatore presso la St. Edward High School, istituto locato in Ohio, negli Stati Uniti, ed il sistema di gestione delle commozioni cerebrali C3 Logix.
Il tipo di trauma preso in esame è spesso difficile da rilevare poiché non può essere misurato o registrato da alcuna strumentazione medica, si affida a rilevazioni soggettive da parte dell’atleta e possono esserci errori durante la compilazione della documentazioni.
Rilevare commozioni cerebrali è un mistero – più arte che scienza. Raramente vengono mostrate dai test visivi e spesso i sintomi vengono occultati dagli stessi atleti che non vogliono perdere nemmeno un minuto di gioco.
L’app C3 Logix, però, si propone di risolvere il mistero affidandosi alla tecnologia integrata nel tablet della società di Cupertino, che diventa un metodo rapido e generalmente affidabile per scoprire l’esistenza e stimare l’entità del danno.
Avevamo bisogno di un accelerometro, un giroscopio ed un ottimo display per essere in grado di testare in maniera obbiettiva equilibrio, tempi di reazione e visione. L’iPad ci ha dato tutto ciò in un singolo dispositivo.
La rilevazione si basa innanzitutto su alcuni profili di base dei giocatori costruiti da Cruickshank e caricati poi nel cloud. Questi vengono poi confrontati con i risultati ottenuti dalle rilevazioni a seguito ad un incidente. L’app per iOS è in grado di raccogliere una grande varietà di informazioni. Ad esempio grazie al giroscopio ed all’accelerometro è possibile misurare la stabilità posturale ed i movimenti dell’atleta.
Naturalmente più dettagliato diventa il database nel tempo e più è semplice e rapido accorgersi di eventuali danni. Secondo Cruickshank il sistema ha già contribuito a ridurre il numero e la gravità di successivi incidenti.