Da quando ha abbandonato il Power PC per passare ai processori X86 nel 2006, Apple non ha innovato molto nel mondo dei microprocessori, affidandosi a quanto già sviluppato da Intel. Recentemente, la casa di Cupertino ha iniziato a proporre i suoi dispositivi portatili (iPad, iPhone, ecc…) con un processore A4. Il processore A4 è praticamente “prodotto in casa”, come ha detto Steve Jobs durante il keynote di presentazione al WWDC 2010, però è anche basato sull’architettura ARM e fortemente ispirato a un processore Samsung dalle caratteristiche simili.
Riassumendo, sembra che Apple abbia piuttosto ottimizzato quanto già esistesse, adattandolo ai suoi bisogni, piuttosto che innovare in questo campo. Apparentemente la società di Cupertino sta cambiando rotta, proponendo lavoro a esperti di micro-architetture di CPU. Anche se le offerte di lavoro non sono specifiche sugli obbiettivi della società, sembra che Apple stia sviluppando nel dominio dei microprocessori ARM. Una scelta che suona anche strategicamente sicura, dato che nessuno penserebbe sfidare Intel o AMD sul terreno dei processori X86.
Invece sfondare con processori ARM suona addirittura facile, tenuto conto che la ARM Holdings lascia un ampio margine di manovra ai suoi clienti per personalizzare i prodotti, fornendo allo stesso tempo un’ottima base per lo sviluppo dei microchip.
Per il futuro, gli iProcessori ARM sarebbero usati nella maggior-parte dei dispositivi portatili di Apple. Il primo vantaggio verrebbe dal risparmio energetico che offrirebbero tali processori. Immaginare poi di applicare l’architettura ARM ai laptop o ai desktop, è tutto un altro paio di maniche, dato che tali macchine ad alte prestazioni richiederebbero un’architettura meno generica.
[Via MacBidouille]