[blogo-video provider_video_id=”U5z3HuQp_w0″ provider=”youtube” title=”iWatch Concept by Fuse Chicken” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=U5z3HuQp_w0″]
Dite la verità. Quando avete letto che l’iWatch sarà distribuito in diverse versioni e rifiniture, e che quella di punta costerà svariate migliaia di dollari, un brivido vi è sceso lungo la spina dorsale. Perché sapete benissimo che, con Apple, lo scenario è perfettamente plausibile: parliamo pur sempre della società che faceva pagare 200€ in più lo stesso Mac, solo per fatto che aveva la scocca nera (cui aggiunsero 20GB aggiuntivi su HD per rendere la cosa un po’ meno sfacciata). Ci si domanda allora se non si possa mettere su un modello di sconti e sovvenzioni come avviene già nel mondo degli smartphone, e la risposta la dà un analista.
Secondo Timothy Arcuri di Cowan & Co., le società di assicurazione hanno la possibilità di svecchiare un po’ l’offerta e di rilanciarla con un prodotto che ha tutte le carte in regola per scatenare l’ennesima frenesia tecnologica. In un articolo su Investors.com si legge infatti:
“Continuiamo a ritenere possibile che il prodotto (iWatch) possa essere sorretto da una qualche sovvenzione delle assicurazione, con un modello simile a quello adottato per l’iPhone.”
È il vecchio adagio che recita un Apple al giorno leva il medico di torno. “In altre parole,” aggiunge il sito, “se le persone che indossano un iWatch sono più attente a quel che fanno, alle calorie che bruciano, alla pressione sanguigna, ai battiti del cuore e agli altri dati biomestrici, tenderanno a condurre una vita più sana e avranno meno bisogno di cure.” Non fa una piega.
Certo, occorrerà valutare la presa sul pubblico, che è e resta un’incognita, e che molto dipende dal prezzo finale cui sarà commercializzato. Secondo Arcuri, comunque, iWatch sarà lanciato a settembre con un prezzo di vendita che dovrebbe partire da 250$; cifra ragionevolissima. Chiaramente si tratterà degli entry level, dei dispositivi più “sportivi” e meno eleganti; per pelle, metalli e altri materiali pregiati di sicuro si salirà a cifre molto meno popolari.
Secondo l’analista, ogni trimestre che passa i produttori partner affastellano dai 5 ai 10 milioni di unità, e le stime parlano di circa 18 milioni di iWatch commercializzati in tutto il 2015.
Ovviamente, l’assunto è che il nuovo dispositivo Apple abbia una connotazione salutistica, dedicata a chi ama lo sport oppure a chi, in generale, vuole tenere sempre sotto controllo i parametri biologici. Ed è uno scenario oramai dato per scontato, e suffragato dai rendering che mostrano il funzionamento di Healthbook, la nuova app Apple in arrivo con iOS 8. Voi stipulereste un’assicurazione sulla vita se vi regalassero un iWatch? E fino a quanto sareste disposti a spendere? Ditecelo nei commenti, su Facebook oppure cinguettatecelo via Twitter.
- Non dimenticate di scaricare la Blogo App, per essere sempre aggiornati sui nostri contenuti. E’ disponibile su App Store e su Google Play ed è gratuita.