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Il capo del marketing globale di Dell Andy Lark si è sbottonato su Apple e il suo iPad durante una intervista con CIO Australia. Tra le premonizioni, il fallimento ineluttabile del tablet con la mela sotto la pressione dei competitor basati su Android e Windows, soprattutto nel mercato enterprise, e una serie di altre dichiarazioni che fanno sollevare il sopracciglio. Il futuro, a suo dire, è multi-piattaforma e a basso costo: ecco perché iPad sarà schiacciato.
Nonostante il riconoscimento degli eccellenti risultati fiscali conseguiti da Apple, la convinzione è che l’iPad sia assolutamente non idoneo per il mercato aziendale, in particolar modo a causa dei costi eccessivi e della chiusura dell’OS:
Non potrei essere più felice del mercato che Apple ha creato e tirato su con entusiasmo ma nel lungo termine vinceranno i sistemi aperti, potenti ed economici, e non quelli chiusi, proprietari e costosi. Apple è perfetta quando hai un sacco di soldi e vivi su un’isola. Non è questo granché quando devi vivere in una società connessa, aperta e diversificata; cose semplici diventano piuttosto complesse.
Si tratta di una visione un filo unilaterale del problema, perché in tutta onestà -almeno fin’ora- Cupertino è l’unica nell’intero panorama dell’ICT che sembra averci capito qualcosa del formato tablet, e poi la sezione del sito Apple dedicata all’enterprise non sembra affatto scarna come ventilato da Lark. Ma fino a qui è niente, rispetto a ciò che dirà poco dopo.
A suo dire, infatti, le società non salteranno affatto sul treno dello sviluppo per iPad, visto che “con tastiera, mouse e case si arriva a 500 – 600 di spesa; più del doppio di quanto originariamente prospettato.” Il che sorprende per diversi motivi: innanzitutto, perché non è vero. Un iPad 2 da 16 GB in versione WiFi con l’Apple Keyboard, il dock e la SmartCover (a proposito, è eccezionale, provatela) raggiunge i 66 più tasse, insomma all’appello mancano circa mille dollari. E poi un capo del marketing globale di una multinazionale dovrebbe saperlo che iPad funziona senza mouse, ma forse -come sottolinea qualcuno in un commento al vetriolo– la differenza la fa la capitalizzazione di Apple, 323,3 miliardi di dollari contro i 28,2 miliardi di Dell. Va’ a sapere.
Una cosa è certa. Presso Dell parole del genere non suonano affatto nuove e fanno probabilmente il paio con quelle -storiche- di Michael Dell, secondo cui la cosa migliore da fare con Apple nel 1997 era quella di “chiudere tutto e restituire i soldi agli azionisti”. E meno male che Jobs non gli ha dato ascolto.