Dopo la contestata sperimentazione di New York, le scelte di Singapore e l’incursione del nostrano Lussana di Bergamo, ora tutte le scuola elementari pubbliche di Auburn, nel Maine, abbandoneranno i libri cartacei in favore dell’iPad. Strappati a prezzi di saldo.
A dare la notizia è la CNN, secondo cui l’iPad è destinato a diventare uno strumento di insegnamento permanente per tutti quei ragazzi. Per il sovraintendente Tom Morrill si tratta di una scelta ampiamente giustificata: in ogni iPad possono entrare potenzialmente milioni di libri, e per questa ragione il tablet con la mela “è persino più importante di qualunque libro”.
Ovviamente, non sono mancate le critiche, più che giustificate. Ad esempio, c’è il problema della ridotta leggibilità del dispositivo al sole diretto, oppure dei costi non proprio popolari di cui gli istituti si sono fatti carico. A questo, chiosa Morrill, si può parzialmente porre rimedio con la sana e vecchia trattativa: dopo qualche colloquio, Apple avrebbe infatti concordato alla scuola un prezzo di 75 a dispositivo. E ai detrattori che nutrono dubbi sull’opportunità di mettere in mano a bambini dispositivi tanto sofisticati, gli entusiasti rispondono che è meglio insegnare ai figli cogli strumenti di domani, piuttosto che con quelli dei secoli passati. Solo che quelli, a differenza degli schermi LCD attuali, se volavano sul pavimento non si rompevano mica.