Il nuovo iMac da 21,5″ lanciato ieri da Apple viene commercializzato a 1.129€ IVA e tasse incluse; si tratta di una sostanziosa riduzione rispetto al prezzo dell’ex-entry level, ma è uno sconto che si paga in termini di espandibilità e prestazioni. Non avevamo ancora sottomano i benchmark, e già vi consigliavamo di non farvi irretire dai 200€ in meno; ora che li abbiamo sotto gli occhi, invece, confermiamo senza tema di smentita: lasciate perdere questo computer.
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Innanzitutto, parliamo della RAM. Se da una parte è vero che 8 GB bastano nella maggior parte dei casi, c’è da considerare che in futuro le esigenze degli utenti potrebbero cambiare. In quel caso, però, siete bloccati perché i moduli di memoria nel nuovo 21,5″ sono saldati su scheda logica. Lo hanno scoperto quelli di OTW smontandone uno:
Ora che abbiamo avuto tempo di aprire il nuovo iMac, abbiamo scoperto che -diversamente dal modello da 1.329€- questo iMac ha la memoria saldata sulla scheda madre, rendendo così impossibile l’aggiunta di RAM aggiuntiva. Gli utenti saranno permanentemente limitatati al modulo da 8GB, e non esiste alcuna opzione di aggiornamento BTO.
Sul 21,5″ da 1.329€, invece, la RAM può essere portata a 16GB direttamente al momento dell’acquisto oppure successivamente col fai-da-te, anche se si tratta di una pratica piuttosto complessa che richiede la rimozione del display.
L’altra brutta notizia riguarda le prestazioni della macchina. Il processore scelto per il nuovo entry-level, infatti, è anche il medesimo Intel a voltaggio ultra-basso che trovate nei MacBook Air; una decisione piuttosto curiosa, per un computer Desktop che non ha certo problemi di autonomia, ma tant’è. Considerate inoltre che la GPU abbinata è una Intel HD Graphics 5000, nettamente meno potente dell’Iris Pro.
I risultati dei test sono deludenti sul versante dei 32 bit (2820 in modalità single-core e 5435 in quella multi-core), e solo appena superiori a quelli del MacBook Air (2476/4690). Un calo drastico se lo paragonate col vecchio entry-level quad-core, capace di raggiungere un punteggio di 9204. Insomma, per 200€ in meno gli utenti debbono vendere l’anima al diavolo e rinunciare a due core (scelta folle), mezzo TB di hard drive e alla possibilità di giocare a qualcosa di più che Apple Scacchi. Ecco perché, lo ripetiamo, meglio un buon usato o uno sforzo in più per arrivare al secondo modello di gamma: è un investimento che si ripagherà nel tempo in termini di longevità della macchina.