Il governo della Corea del Sud, per tramite della Fair Trade Commission, ha ordinato ad Apple (ma anche a Google) di modificare la propria politica negli App Store che impedisce di restituire un prodotto digitale acquistato e ottenere un rimborso. Lo ha affermato in un recente articolo il Korea Herald, ma l’aspetto più interessante dell’intera vicenda è un altro: questa decisione avrà probabilmente ripercussioni anche qui da noi.
I meccanismi messi in atto da Apple sono molto semplici: compri, paghi, e il contenuto è disponibile su tutti i tuoi dispositivi e computer. I problemi nascono quando si cerca un po’ di flessibilità, ed è lì che gli utenti si scornano con Cupertino, arrivando a paradossi assurdi tipo quello del padre che è costretto a denunciare il figlio per frode, perché è l’unico modo di ottenere il rimborso di 3.700 Sterline sfumate in incauti Acquisti In-App.
Le cose, tuttavia, potrebbero cambiare presto. La Corea del Sud ha infatti richiesto che Cupertino ristrutturi l’offerta in modo da consentire resi e rimborsi delle app. E Apple ha promesso non soltanto di mettere mano alla policy, ma anche di espanderla a livello mondiale:
In seguito agli ordini dell’FTC, il Google Play Store progetterà un sistema di rimborsi per i clienti basato sulle politiche di rimborso dei singoli sviluppatori. L’App Store di Apple, invece, dovrà inviare un avviso agli utenti non appena i cambiamenti dei termini nel contratto saranno stati modificati.
“Ci aspettiamo che questa misura, volta alla protezione dei consumatori, abbia un effetto a catena su casi simili in tutto il mondo,” ha affermato la Fair Trade Commission coreana in un comunicato stampa.
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Allo stato attuale, nell’ecosistema Apple non c’è un sistema centralizzato di gestione dei rimborsi; nel caso in cui si incappi in errori o fatturazioni abnormi, si può tentare la strada del “Segnala un problema” e in qualche caso si riesce pure a ottenere giustizia. Ma si tratta di eccezioni, accordate a discrezione di Cupertino. Presto, invece, potrebbero arrivare regole generiche che valgono per tutti.