Quando, nel 2010, Apple acquisì Siri e la integrò in iOS, i dye co-fondatori della società -Dag Kittlaus e Adam Cheyer- preferirono lasciare il posto per dedicarsi ad altri progetti. Da allora, Cupertino ha continuato a migliorare le funzionalità e le capacità del suo “modesto assistente virtuale” ma anche Kittlaus e Cheyer non sono rimasti con le mani in mano: hanno messo a punto una tecnologia in grado di comprendere praticamente qualunque tipo di comando. E se funziona bene la metà di quel che dicono, preparatevi ad una rivoluzione senza precedenti.
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Non siamo ai livelli di Her, ma poco ci manca. Viv Labs sta tirando su un assistente capace di fare molto più che rispondere in modo programmatico alle domande degli utenti; Viv è in grado di interpretare quel che chiediamo, metterlo in correlazione tra la varietà di servizi e app cui ha accesso, e se necessario può perfino generare al volo il codice che le serve per soddisfare le richieste. È, per usare le parole dei suoi creatori, una “mente globale” in grado di apprendere in modo proattivo le abitudini e le preferenze dell’utenza. Lo spiega bene Wired:
Prendete un compito complicato come “Trovami un volo per Dallas con un posto in cui entrerebbe Shaq” [cioè Shaquille O’Neal, l’ex giocatore di basket USA, n.d.A.]. Viv analizzerà la frase e poi eseguirà uno dei suoi trucchi migliori: genererà un programma veloce ed efficiente per collegare le fonti di informazione di terze parti con -per esempio- Kayak, SeatGuru e la guida NBA, così da identificare i voli con un sacco di spazio per le gambe. E può fare tutto questo in una frazione di secondo.
E mentre Siri è stata pensata con l’iPhone in mente, Viv ha ambizioni molto più grosse; raggiungerà TV, auto, e qualunque altra diavoleria connessa al Web:
“Sono estremamente fiero di Siri e dell’impatto che ha avuto sul mondo, ma per molti versi avrebbe potuto fare parecchio di più,” afferma Cheyer. “Ora voglio muovermi in qualcosa di più grande del mobile, più grande del consumer, e perfino più grande del Desktop o dell’Enterprise. Voglio fare qualcosa che potrebbe cambiare dalle fondamenta il modo in cui si costruisce software.”
Pensate alla comodità di poter dare in pasto al proprio telefono un comando del tipo: “Sulla via per casa di mio fratello, devo comprare un vino economico che vada bene con le lasagne.” Viv è in grado di dividerla in aree tematiche (Contatti, Cibo, Navigazione, Geo, Vini, Ordini) e sub-compiti; per esempio, cerca su Yummily la composizione e le caratteristiche di una “lasagna,” poi cerca su Internet e sui siti rilevanti gli abbinamenti migliori. Ottenute queste informazioni, cerca dei supermarket sulla strada che porta a casa del fratello dell’utente e controlla su Internet se hanno un database online del magazzino. Se qualcuna delle variabili risulta mancante, Viv è in grado di chiederla e colmare la lacuna, imparando per la volta successiva. Infine, tutte le richieste formulate nella domanda vengono impacchettate in una forma sintetica e fornite a voce o su un display.
Gli “Agenti Intelligenti” rappresentano il futuro dell’informatica, e il primo a imbroccare la tecnologia giusta farà dollari a vagonate, questo è poco ma sicuro.
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