Piccolo cambiamento di programma. Dopo un incipit tribolato sull’argomento e una parziale apertura con Snow Leopard, con Mac OS X Lion Apple ha modificato nuovamente la policy di licenza che regola l’uso delle macchine virtuali, e col prossimo felino di Cupertino sarà possibile far girare una o due istanze di OS X per ogni Mac fisico.
L’idea aveva iniziato a fare capolino tra gli utenti col passaggio ai processori Intel, e da allora di strada ne è stata fatta tanta. Sebbene infatti, almeno in teoria, OS X fosse tranquillamente virtualizzabile tanto su un computer Mac che Windows, di fatto l’accordo di licenza fornito fino a Mac OS X 10.5 Leopard non consentiva semplicemente tale possibilità.
Poi, si è assistito ad una graduale apertura, pur se con evidenti limiti: le macchine virtuali potevano girare solo su hardware Apple ed obbligatoriamente acquistando prima una licenza Server. Ora invece l’EULA di Lion cambia tutte le carte in tavola, e VMware Fusion, Parallels o VirtualBox non sono più un taboo. Una bella notizia per il personale IT, che ora potrà finalmente incastonare nell’infrastruttura di rete applicazioni esistenti esclusivamente per OS X senza la necessità di acquistare un computer Mac per ogni istanza necessaria.
Poi, per carità, tutto si faceva anche prima, ma in barba all’accordo di licenza e con qualche barbatrucco da smanettone; il che equivale pure a dire che nessun responsabile IT si sarebbe mai avventurato in un simile pastrocchio. Tra pochi giorni, invece, sarà questione di un clic.