Aggiornamento del 10 settembre 2014 – A cura di Rosario.
Dopo aver vuotato il sacco su Apple Watch, per Tim Cook e il resto della compagnia restano naturalmente le problematiche anticipate in precedenza. Tra queste, come avevamo già anticipato prima dell’evento di ieri, la durata della batteria, che attualmente non sarebbe ritenuta soddisfacente all’interno di Apple. Ne parla il solito Re/code, citando fonti ben informate negli ambienti di Cupertino.
Attualmente, la durata della batteria di Apple Watch sarebbe pari a meno di un giorno, ma Apple starebbe lavorando pesantemente per ridurre quanto più possibile i consumi e fare in modo che essa aumenti entro l’uscita dello smartwatch fissata per il 2015. Come al solito, Apple ha rifiutato di commentare la voce di corridoio, ma il portavoce Nat Kerris ha anticipato che per Apple Watch si punta ad avere una durata della batteria che consenta a chi possiede l’orologio di ricaricarlo durante la notte:
“C’è tantissima nuova tecnologia impacchettata in Apple Watch e crediamo che le persone ameranno usarlo durante il giorno. Ci aspettiamo che le persone lo caricheranno durante la notte ed è per questo che abbiamo disegnato una soluzione di ricarica innovativa che combina la nostra tecnologia MagSafe alla ricarica induttiva.”
La ricarica notturna di Apple Watch dovrebbe dunque permettere l’uso durante il giorno, consumando così un ciclo di ricarica che sia in grado di durare a sufficienza per arrivare da mattina a sera: a conti fatti, la situazione non sembra destare almeno per ora particolari preoccupazioni, anche se naturalmente per raggiungere l’obiettivo in quel di Apple ci sarà da lavorare ancora nei prossimi mesi.
iWatch l’autonomia della batteria rimane un problema
[img src=”https://media.melablog.it/9/930/apple-iwatch-concept.jpg” alt=”apple-iwatch-concept” height=”350″ title=”apple-iwatch-concept” class=”alignleft size-full wp-image-139639″]
Post originale del 6 settembre 2014 – A cura di xtom.
Tutti gli smartwatch devono fare i conti con una ridotta autonomia di funzionamento, dato che all’interno del dispositivo c’è poco spazio per ospitare una batteria di capacità adeguata.
Se si escludono gli smartwatch dotati di schermo E-ink, che possono raggiungere una settimana di autonomia, la maggior parte di questi moderni orologi necessita di una ricarica giornaliera, come per altro ormai siamo abituati a fare con qualsiasi smartphone.
Nelle intenzioni di Apple il nuovo iWatch avrebbe dovuto garantire un’elevata autonomia, ma a quanto pare il problema non è stato completamente risolto, almeno in questa prima generazione.
Alcuni anonimi dipendenti Apple avrebbero infatti cercato di ridimensionare le aspettative sull’iWatch rivelando i problemi di autonomia a Jessica Lessin del The Information, che così afferma:
Nell’immaginare il nuovo iWatch di Apple, è facile farsi sedurre dalle caratteristiche di cui si vocifera. Schermo curvo! Ricarica senza fili! Jony Ive pensa che sia figo!
Ma – e io odio disilludervi – il fascino del computer indossabile più atteso del mondo sta per essere demolito da qualcosa di molto più banale: la durata della batteria.
Insomma niente diavolerie, come ricarica cinetica con il movimento del braccio o pannelli solari integrati nel display, ma solo un meccanismo di ricarica senza fili, che però necessita sicuramente di una base esterna, quindi un ulteriore aggeggio da portarsi dietro assieme all’indispensabile cavo per ricaricare la batteria dell’iPhone.
Indirettamente questa indiscrezione ci dice però che l’iWatch non dovrebbe essere un dispositivo molto grande con le batterie che si estendono su tutto il cinturino per aumentarne l’autonomia, ma uno smartwatch molto sottile dal design ricercato.
Pochi giorni e lo scopriremo.