Tra pochissimi mesi, Cupertino lancerà importanti novità per Apple Pay, il sistema di pagamenti mobili messo a punto per iPhone e iPad. In teoria, gli esperti le attendevano per l’anno prossimo, ma le pressioni degli esercenti hanno fatto cambiare idea alla mela.
I piani originali prevedevano l’arrivo di programmi fedeltà e tessere sconti virtuali con Apple Pay 2.0, un aggiornamento teoricamente atteso per ottobre 2015. Senonché, il fermento attorno a questa feature è cresciuto talmente tanto da costringere Apple a rivedere i propri piani, bruciando qualche tappa.
Lo racconta Bank Innovation, che scrive:
Sembra proprio che il programma di fedeltà sarà lanciato quest’anno […]. Ed è una cosa totalmente inaspettata; molti si aspettavano che il programma avrebbe atteso fino al lancio di Apple Pay 2.0, a occhio e croce in programma per ottobre 2015. Evidentemente, la domanda del mercato ha anticipato il programma alla prossima stagione delle festività natalizie, cosa che le mie fonti per la piccola e media impresa mi riferivano come “assolutamente improbabile.”
E questo è niente, perché altre indiscrezioni “molto attendibili” delle medesime fonti affermano che a Cupertino hanno intenzione di monetizzare integrando iAd nei pagamenti mobili. In altre parole, ogni volta che entrerete con iPhone 6 e iPhone 6 Plus in un negozio convenzionato, iBeacons e Bluetooth LE trasmetteranno sul vostro dispositivo pubblicità mirate con link Tocca per Comprare. A riguardo, Digiday scrive:
Un modo in cui l’hanno pensato è questo: immaginate di essere in un supermercato della catena Duane Reade, ipoteticamente. Appena entrate, vi arriva una Notifica Push della Pepsi che ha stretto un accordo con Duane Reade per farvi avere una lattina gratis di Pepsi. Tutto quel che dovete fare è prenderne una e pagare con Apple Pay alla cassa.
Un incubo o una grande opportunità, a seconda dei punti di vista. La speranza, in ogni caso, è che si possa decidere se e quanto essere invasi da questo tipo di pubblicità. Perché se è vero che a caval donato non si guarda in bocca, non sempre “gratis” è sinonimo di “gradito.” Chiedete a Bono degli U2.