Olimpiadi di Torino: le immagini più belle si fanno con tecnologie Apple

Olimpiadi di Torino: le immagini più belle si fanno con tecnologie Apple


Parliamo ancora dei giochi olimpici di Torino per scoprire che, al di là degli iPod, c’è ancora molta Apple da incontrare. Mentre ammiravate il doppio axel di Carolina Kostner o la vittoria di Chad Hedrick (foto) vi siete chiesti come facciano i fotografi a realizzare quelle immagini stupende, che troverete sui giornali o online dopo pochissime ore? Non è semplice, la velocità e la qualità devono essere olimpiche anche per loro. Uno dei fotografi più celebri, Vincent Laforet (Times) si è semplificato la vita portando con sè al palavela un PowerBook. E chiedendo una mano direttamente ai tecnici Apple…


Come si racconta in questa bella case history, infatti, “Mentre stai fotografando ti devi chiedere sempre quando fermarti un attimo, per scaricare le foto e trasmetterle. E spesso accade che decidi di farlo proprio quando una coppia di atleti cade, o quando realizza la performance della loro vita. Finiscono per essere la notizia del giorno, ma l’hai persa perché eri impegnato a trasmettere le fotografie che, nel frattempo, sono diventate inutili”.

Così, proprio per le olimpiadi di Torino, particolarmente decentrate nelle loro location, Laforet ha deciso di utilizzare un flusso di lavoro basato su Aperture. I tecnici Apple, da lui contattati, si sono preoccupati personalmente di creare uno script in Automator, per fare in modo che una volta inserita la memory card nel Mac, sarà lo stesso sistema a preoccuparsi di scaricarle ed inviarle ad un suo collega, che si preoccuperà di editarle ed inviarle al giornale mentre Laforet continua a fotografare.

Poichè la velocità dell’ADSL a Torino si è dimostrata più lenta di quanto si aspettava, le immagini vengono automaticamente compresse ed alleggerite prima dell’invio. Così mentre Laforet scatta al Palavela, le fotografie sono trasmesse in una cartella pubblica ad una delle stazioni Aperture messe a disposizione al padiglione Kodak da Apple. Il photo editor del Times le può così modificare, selezionare e confrontare (se ne scattano molte e ravvicinate, vista la velocità dei movimenti degli atleti). Una volta fatto il lavoro Laforet dà il suo ok finale, prima dell’invio all’FTP del giornale.

Le foto più belle ottenute grazie a queste tecnologie? Il primo triplo axel della storia per una coppia olimpica, quello degli americani Rena Inoue e John Baldwin. Ed anche l’inno d’Italia cantato alla cerimonia d’apertura (sotto).

Laforet Torino 2

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