Tim Cook non ci sta: il CEO di Apple ha risposto con una lettera ai dipendenti alle accuse rivolte da alcuni ex manager Apple, secondo i quali la società di Cupertino avrebbe peccato di negligenza nei confronti delle gravi condizioni di lavoro e degli abusi a cui sono sottoposti gli operai dei partner asiatici di Cupertino, con particolare riferimento a Foxconn (di cui avevamo parlato proprio pochi giorni fa).
Ecco l’inizio della lettera, pubblicata sul web da 9to5mac:
“Come società ed esseri umani, siamo definiti dai nostri valori. Sfortunatamente qualcuno sta mettendo in dubbio i valori di Apple oggi, e vorrei rispondere direttamente. Teniamo a ogni singolo lavoratore nella nostra catena di produzione in tutto il mondo. Ogni incidente è un gran problema, e ogni problema con le condizioni di lavoro è causa di preoccupazione. Sostenere che non sono cose che ci importano è evidentemente falso e offensivo per noi. Come sapete meglio di chiunque altro, accuse come queste sono contrarie ai nostri valori. Non corrispondono a chi siamo.”
Apple sarebbe inoltre attiva nei controlli verso i propri partner:
“Ogni anno facciamo ispezioni in molte fabbriche, innalzando i limiti dei nostri partner e andando a fondo nella catena di produzione. Come riportato a inizio mese, abbiamo ottenuto grandi progressi per migliorare le condizioni di centinaia di migliaia di lavoratori. Sappiamo che nessun altro nel nostro campo sta facendo tanto quanto noi, in così tanti luoghi, coinvolgendo così tante persone.”
Cook promette inoltre agli impiegati di non voler “rimanere ciechi di fronte a problemi nella catena di produzione”, rimandando al sito apple.com/supplierresponsibility per seguire gli sviluppi degli sforzi condotti da Apple per migliorare le condizioni lavorative di chi fa parte della sua catena di produzione. Cosa ne pensate? Credete che Apple sia effettivamente colpevole – quantomeno di negligenza – o che sia davvero impegnata in modo concreto?
Via | Cnet.com