Proprio mentre in almeno due città le autorità cinesi hanno dato inizio alla confisca degli iPad in circolazione, la condizione di Apple nel Paese di Mezzo continua a precipitare. La Proview Technology di Shenzhen, infatti, avrebbe invocato un blocco totale delle importazioni ed esportazioni di tablet con la mela, con un impatto che rischia di risultare -testuali parole- “catastrofico”.
Il dragone si è svegliato. Stando a quanto si legge su BusinessWeek, la Proview, ovvero la multinazionale che detiene formalmente i diritti di sfruttamento del brand iPad in Cina, sembra intenzionata a combattere fino allo stremo, se necessario. Contattato al telefono, infatti, il rappresentato legale della società Roger Xie ha dichiarato:
Stiamo cercando di ottenere che la dogana blocchi l’importazione ma anche l’esportazione di tutti i prodotti che violano il trademark. Apple intende prendere tempo e continuare con la violazione dell’iPad in Cina.
Uno scenario definito “catastrofico” che a Cupertino intendono scongiurare senza se e senza ma, visto che provocherebbe un altolà globale alle vendite di tablet con la mela. E se consideriamo che solo nell’ultimo trimestre fiscale -quello conclusosi a dicembre 2011- ne sono stati commercializzati 15,4 milioni, va da sé che i costi in caso di fallimento sarebbero incalcolabili. Dal canto suo, il portavoce di Apple a Beijing, Carolyn Wu, sostiene che i diritti di sfruttamento del brand in 10 paesi compresa la Cina sarebbero stati legalmente acquistati dalla Proview. Per loro, insomma, è una questione di patti non rispettati:
La Proview si rifiuta di onorare il loro accordo con Apple in Cina. La nostra causa è ancora aperta nei tribunali cinesi.
Sarà, però intanto nel 2011 la Corte Intermedia del Popolo di Shenzhen ha giudicato inammissibili le motivazioni di Cupertino poiché la Proview, nel pieno rispetto della legge, aveva adempiuto alla registrazione del trademark già nel lontano 2000. Un incipit che non lascia sperare in niente di buono.
Photo | iPad n Gravy