Sulle specifiche hardware dei suoi dispositivi mobili Apple è storicamente -e da sempre- piuttosto ritrosa. Su iPad 3, ad esempio, ha parlato di processore, schermo e connettività, ma per una precisa scelta strategica non del quantitativo di RAM di cui dispone. E allora ve lo diciamo noi: 1 GB tondo tondo.
Sappiamo del processore dual core A5X con grafica quad-core e del Retina Display con risoluzione di 2048 x 1536 pixel che ha ieri fatto gorgheggiare trasecolati Phil Schiller e Tim Cook (“ha più pixel della tv HD in salotto” etc. etc.); e abbiamo anche visto in azione il wireless ultraveloce di quarta generazione, in grado di stracciare i 21 Mbps di HSPA+ e i 42 Mbps del DC-HSDPA coi suoi 73 inavvicinabili Mbps massimi teorici.
La buona notizia però è che la quantità di RAM installata sul dispositivo raddoppia quella dell’iPad 2; si passa infatti dai precedenti 512 MB agli attuali 1024 MB, fondamentali per gestire la grafica e il 3D hi-res. Perché allora non dirlo? Perché gli utenti, nella filosofia Apple, non debbono preoccuparsi di simili cavilli. Tutto ciò che deve interessare loro è che le app esistenti funzioneranno magnificamente sull’hardware appena acquistato o, come dicono quelli di The Verge:
Cupertino ha sempre cercato di evitare il giochetto delle specifiche tecniche con iPad ed iPhone; tali prodotti sono sempre stati commercializzati con memorie e potenza che ai loro tempi erano generalmente considerate al di sotto della norma, soprattutto se ripensiamo all’iPad originale con appena 256 MB di RAM. Qualcuno potrebbe additare l’A5X come un esempio del prosieguo di questo trend, ma di certo non ci è sembrato che causasse alcun problema, quando abbiamo avuto modo di passare un po’ di tempo col nuovo tablet.
In realtà, se è vero che mediamente le prestazioni sono l’ultima delle preoccupazioni degli utenti iOS, d’altro canto è pur vero che nel tempo gli iPad originali hanno cominciato a soffrire di piccole incompatibilità dovute soprattutto alla scarsità di RAM a disposizione. Titoli più recenti e impegnativi come Infinity Blade, per esempio, o lo stesso iMovie risultano inavvicinabili per i modelli più vecchi, e presto -vista la svolta presa col nuovo tablet- toccherà anche ad iPad 2. E’ il prezzo del progresso, baby.