Ancora brutte notizie per Apple, e sempre dalla Cina. Le ispezioni avviate dalla Fair Labor Association (FLA) sono infatti giunte a compimento, e i risultati appaiono decisamente in linea che i timori più pessimistici: ci sarebbero “tonnellate di problemi” e la violazione sistematica perfino delle blande leggi cinesi in materia di tutela sul lavoro.
La relazione, pubblicata nei giorni scorsi e disponibile in formato PDF, ha messo in luce diverse infrazioni in tutte e tre le città in cui Foxconn possiede impianti produttivi:
Il 13 febbraio, la FLA ha lanciato un’investigazione indipendente per determinare lo stato dei diritti del lavoratore presso Foxconn, un fornitore di Apple in Cina. Sono state monitorate più di 3.000 ore lavoro all’interno delle fabbriche. Sono state valutate le condizioni in base alle osservazioni visive e alle politiche attuate, alle procedure e alla documentazione (buste paga, registrazione degli orari, turnazioni, impressioni degli impiegati); sono stati intervistati migliaia di lavoratori Foxconn e manager sul sito e fuori dal sito; e sono state condotti sondaggi anonimi su 35.500 lavoratori selezionati a caso. […] La FLA ha così scoperto problemi nella durata degli straordinari e nella loro compensazione, diversi rischi connessi alla salute e alla sicurezza, e cruciali gap comunicazionali che hanno portato ad un senso diffuso di insicurezza tra i lavoratori.
Nel dettaglio, parliamo di questo:
- Diversi impiegati hanno lavorato 60 ore a settimana, laddove il limite legale, in Cina, è di 49 ore compresi gli straordinari.
- Gli straordinari erano calcolati con incrementi di 30 minuti; chi lavorava per 29 minuti e poi veniva rimosso dalla postazione, perdeva tutto il tempo accumulato.
- I lavoratori non sapevano nulla delle commissioni per la salute e la sicurezza, e in molti casi si sono verificate infrazioni minori alla sicurezza.
In seguito a questa nuova sfaccettatura dello scandalo, Foxconn ha promesso di mettere in atto una serie di nuove regole per prevenire gli abusi, ma solo dopo l’estate del 2013. Commentando la cosa, il fondatore di SumOfUs Stinebrickner-Kauffman ha affermato che “Foxconn infrangerà la legge per altri 15 mesi. Se non riuscirà a reclutare lavoratori abbastanza in fretta, Apple dovrà ridurre la domanda. Non dovremmo acquistare cose che sono prodotte illegalmente.” L’aspetto positivo, semmai, è che il lavoro della FLA si è rivelato efficace nel catalizzare ancora una volta l’attenzione dei media sulla questione, ma l’impressione è che la strada fare sia ancora tantissima.
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