Secondo il New York Post Steve Jobs avrebbe vinto la sua battaglia con le etichette discografiche per il mantenimento dei prezzi fissi su iTunes Music Store. Una guerra non facile, che spesso ha visto Apple sull’orlo della rinuncia, tanto che a novembre 2005 il CEO di Emi annunciava già la “caduta di Cupertino”.
Se da una parte le etichette sostengono che i prezzi differenziati permetterebbero di far pagare di più gli artisti affermati per sostenere le nuove proposte a prezzi inferiori, Jobs le ha apertamente accusate di avidità.
In questi mesi Universal, Warner Music, Sony BMG e Emi stanno tutte rinnovando i loro contratti, ma sembra che nessuna di queste sia riuscita ad imporre né il prezzo variabile, né l’introduzione di un servizio di sottoscrizione. Sicuramente non è stata ancora scritta la parola fine, e il dibattito si sta svolgendo in modo poco amichevole. Ma questi, probabilmente, sono i giorni più delicati.