Come già detto, le riprese del discusso film indipendente su Steve Jobs sono già iniziate, tant’è che Ashton Kutcher -l’interprete dello storico iCEO– è stato già avvistato e fotografato in jeans e girocollo nero. E subito un coro di protesta s’è sollevato dal Web.
La trasformazione di Kutcher in occasione del lungometraggio “Jobs: Get Inspired” è completa, ma qualcosa non torna. La produzione avanza, apparentemente senza intoppi, e ciò significa che la proiezione nelle sale dovrebbe arrivare come da programma entro la fine dell’anno. Ciò che sta facendo discutere, tuttavia, riguarda alcune delle scelte fatte dagli addetti ai lavori; se infatti il film si focalizza sulla porzione iniziale della vita di Jobs, non si comprende per quale ragione l’avrebbero vestito l’attore col maglioncino giapponese che invece caratterizza l’ultimo decennio di apparizioni pubbliche. Le critiche, aspre e beffarde, erano ampiamente prevedibili:
Non mi interessa neppure che non abbiano azzeccato il modello di scarpe giusto, le New Balances grigie. Non importa. Ma l’errore veramente marchiano qui sta nel fatto che non puoi infilare uno Steve Jobs degli anni ’80 nell’uniforme del 2000 con jeans e girocollo nero. Jobs stesso avrebbe detto: chi schifo. Vedete, il viso di Ashton insegue gli anni giovani di Jobs -fatta esclusione per lo stupido taglio- quando furono introdotti l’Apple II e il Macintosh. Ma di sicuro Jobs non ha indossato i Levi’s classici e il maglione nero giapponese fino all’ultima decade della propria vita. E durante tale decade, non aveva molti capelli. E di sicuro, non aveva la barba.
Già, anche perché ai bei tempi Jobs avevo un gusto un po’ damerino e il collo spesso cinto da eleganti cravatte o addirittura papillon: il look minimalista è arrivato parecchio dopo. Certo, può darsi che si tratti d’una trovata personale di Kutcher per immedesimarsi nel personaggio, ma di sicuro la notizia non contribuisce alla già traballante reputazione della pellicola.