In una intervista a margine del WWDC 2015, il vice presidente senior del marketing Apple Phil Schiller ha parlato di telefoni e Mac, e ha risposto ad alcune domande scottanti, tipo: è veramente necessario che il modello di base dell’iPhone 6 Plus abbia solo 16GB di memoria? E poi, perché non si poteva fare una batteria un po’ più capiente sull’iPhone 6? E c’è pure la confessione finale sulla porta USB-C del nuovo MacBook.
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Per un pugno di GB
Incalzato da John Gruber di Daring Fireball, Schiller ha dovuto ammettere che vivere con soli 16 GB su dispositivi come iPhone 6 e iPhone 6 Plus, e considerando la grandezza delle app di oggi, rende le cose un po’ più complicate. E la chiave per risolvere, ha spiegato, non è aumentare lo spazio disponibile negli entry level come sperano gli utenti, ma ricorrendo allo storage on the Cloud:
Usando sempre più i servizi di iCloud per i documenti, i video e la musica, ci siamo convinti che forse i clienti più parsimoniosi riescono a vivere in un ambiente in cui non hanno bisogno di spazi infiniti di storage locale perché questi servizi alleggeriscono il carico.
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Si, ma a pagamento, aggiungiamo noi, e dunque se i soldi non li cacciate per lo storage subito, lo farete dopo per iCloud; ma questo Gruber non l’ha sottolineato. E comunque, Schiller ha aggiunto che il risparmio sui modelli base ha consentito ad Apple di puntare su componentistica migliore, per esempio nella fotocamera. E stiamo sempre lì: avete una fotocamera migliore che scatta di maggiore qualità (e dunque, più pesanti) ma poco spazio dove infilarle e nessuna opzione di espandibilità. Insomma, rassegnatevi: anche iPhone 6s probabilmente partirà da 16 spuzzolosissimi GB.
Autonomia & Spessore iPhone
Gli iPhone attuali, ha chiosato Schiller, sono il risultato di una serie di “compromessi.” Una batteria più grossa regala sì maggiore autonomia, ma anche tempi di ricarica più lunghi e maggiore spessore/pesantezza. A suo dire, Apple ha fatto “scelte grandiose” su questi compromessi.
Il MacBook non è per tutti
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Il MacBook è molto sottile e leggero, ma possiede soltanto una porta USB-C e la tastiera è un po’ più scomoda da usare. “Se ogni volta ci limitiamo a fare modesti aggiornamenti incrementali” ha concluso, “dove sarebbe il gusto? Dobbiamo correre dei rischi.” Dunque, Schiller ammette che il MacBook non sia per tutti, ma d’altro canto ritiene anche che Apple debba rilasciare nel tempo prodotti futuristici e ambiziosi, per plasmare il futuro in cui vivremo. “Questa è la Apple che voglio, e voglio che sia coraggiosa e aggressiva nel correre i rischi.”