Grazie ai test nell’acqua, sappiamo già che iPhone 6s e 6s Plus possiedono una resistenza superiore al contatto coi liquidi rispetto ai predecessori; in futuro, però, le cose sono destinate a migliorare ulteriormente grazie ad alcuni brevetti salva-Lightning e di impermeabilizzazione.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/184494/iphone-6s-protezione-superiore-allimmersioni-nei-liquidi”]iPhone 6s e iPhone 6s Plus sono molto più resistenti all’immersione nei liquidi dei loro predecessori. Ecco perché e come vi tornerà utile la cosa.[/related]
La questione è complessa. Che senso ha produrre un iPhone impermeabile, se poi la porta Lightning e il jack sono a vista? L’acqua, in una simile configurazione, troverà comunque un facile accesso. Ecco perché a Cupertino stanno lavorando ad una tecnologia chiamata “elastomero auto-riparante” capace di deformarsi quando inserite un connettore, e poi tornare al suo posto quando lo rimuovete, proteggendo la porta.
Un dispositivo elettronico possiede un elastomero auto-riparante che applicato su uno o più connettori elettronici. L’elastomero auto-riparante può oscurare i connettori elettronici dell’utente e fornire una protezione ambientale per il connettore e il dispositivo elettronica. Le sonde elettroniche (cioè il connettore Lightning, n.d.A.) possono temporaneamente penetrare l’elastomero auto-riparante per congiungersi con il connettore elettronico. Dopo la rimozione delle sonde, l’elastomero auto-riparante può riformarsi elasticamente e auto-ripararsi.
L’idea è accattivante, quasi fantascientifica, ma occorrerà valutare il grado di elasticità di questi polimeri; a lungo andare, infatti, è plausibile che l’elastomero inizierà a perdere colpi, se non addirittura pezzi che ostruiranno il connettore. Sempreché, a Cupertino non decidano di tagliare la testa al toro e di offrire una soluzione di ricarica wireless integrata. E chissà che una di queste novità non trovi applicazione già con iPhone 7: attediamo trepidanti.