La Modalità Notturna (Night Shift) introdotta tanti anni fa con iOS 9.3 è una speciale feature che taglia la luce blu del display per favorire il sonno e impattare meno sui ritmi circadiani, ed è talmente importante per Apple che le è stato dedicato interruttore specifico nel Centro di Controllo. Ora però uno studio sembra demolire l’efficacia di questa funzionalità.
Leggi anche:Richiesta Tracciamento Attività: Attivazione e Risoluzione Problemi
Night Shift: Cos’è
L’idea alla base di tutto è che la luce fredda favorisca l’attività cerebrale, attivi i neuroni e favorisca lo stato di veglia, per la semplice constatazione che la mattina è caratterizzata da questo specifico tipo di luce; al tramonto, invece, i colori si fanno caldi e tenui, e questo -si ipotizza- sembra possa in qualche modo predisporre al riposo notturno. Dunque, emulando questo schema naturale anche sugli innaturali schermi di iPhone, iPad e Mac, in teoria si potrebbe indurre i medesimi meccanismi.
Attivare Night Shift
Per attivare la Modalità Notturna su iPhone e iPad, è sufficiente aprire Impostazioni → Schermo e luminosità → Night Shift e impostare la cosa a proprio piacimento. “A fine giornata l’opzione Night Shift modifica automaticamente lo spettro dei colori dello schermo,” si legge. “Dando risalto alle tonalità calde al fine di migliorare la qualità del sonno.” Le opzioni disponibili sono:
- Programmato – con orario di Inizio e Fine (per attivarlo ogni giorno)
- Abilita fino a Domani (per attivarlo una tantum)
- Temperature colore (per decidere la gradazione del caldo)
Night Shift è intelligente, e non si basa sull’orario di casa ma su quello locale per determinare l’ora del tramonto. Ciò significa che tiene conto di ora e geolocalizzazione. Ma funziona davvero?
Night Shift: Funziona?
Un recente studio di BYU pubblicato da su Sleep Health dal Prof. Chad Jensen e dal suo team di ricercatori della Cincinnati Children’s Hospital Medical Center sembra smentire l’efficacia di questa funzionalità.
In base ai risultati dei test condotti su 167 adulti divisi in 3 categorie (quelli che usano il telefono di notte on Night Shift, quelli che lo usano senza Night Shift e quelli che non usano il telefono prima di andare a letto), è emerso un dato piuttosto curioso:
“In tutto il campione, non c’erano differenza significative tra i 3 gruppi” ha affermato Jensen. “Night Shift non è superiore all’uso del telefono senza Night Shift, e a dire il vero non fa differenza neppure se si usa o meno il telefono prima di dormire.”
Il che è davvero sorprendente, se consideriamo che per anni la scienza ha sconsigliato di utilizzare dispositivi elettronici a ridosso del riposo notturno. La qualità complessiva del sonno (incluso durata e eventuali risvegli notturni) non sembra subire l’influsso dell’uso del telefonino.
Una parziale differenza si è notata invece quando il gruppo di riferimento è stato diviso in due segmenti: chi dorme mediamente 7 ore ogni notte, e chi invece riposa per meno di 6; tra i primi, l’uso di Night Shift ha apportato un lieve miglioramento. Sui secondi, invece, non si sono notati discostamenti apprezzabili dai pattern abituali.
Le conclusioni dello studio dunque sembrano suggerire che “sebbene ci siano molte evidenze che la luce blu aumenti l’allerta e renda più difficile il sonno, è importante pensare a quanta porzione di stimolo la luce rappresenti rispetto agli altri input cognitivi e psicologici.” Detta in soldoni: la tonalità del display ha un impatto trascurabile sul ciclo circadiano; probabilmente è molto più rilevante ciò che si fa su schermo. Una lettura rilassante è una cosa, per dire, un gioco spara-zombie magari un’altra.