Aggiornamento del 16 marzo 2016 – A cura di Rosario.
[related layout=”right” permalink=”https://www.melablog.it/post/188694/icloud-il-punto-debole-della-sicurezza-su-iphone-e-ipad”][/related]Apple sta lavorando per rafforzare la sicurezza di iCloud: ce lo avevano già detto a fine febbraio, ma in queste ore il Wall Street Journal è tornato alla carica confermando le precedenti voci di corridoio. Nel dettaglio, in quel di Cupertino si starebbe studiando un nuovo sistema di cifratura dei dati presenti sui backup iCloud, permettendone la visualizzazione in chiaro solo attraverso l’uso di un passcode.
La novità più grossa sarebbe proprio l’introduzione di quest’ultimo, visto che attualmente i backup di iCloud sono già cifrati, ma senza la necessità di una chiave per essere visualizzati: questo vuol dire che le autorità attualmente hanno la possibilità di accedere ai contenuti in modo abbastanza semplice, mentre Apple vorrebbe tenere lontano qualsiasi tipo di occhio indiscreto.
Nel caso in cui il nuovo sistema di protezione dovesse essere effettivamente introdotto, FBI e altri organi governativi non potrebbero chiedere ad Apple di avere accesso ai dati, rendendone quindi impossibile l’accesso da parte di terzi oltre al proprietario. L’intenzione di Apple sarebbe comunque quella di bilanciare la protezione dei dati con la facilità d’uso per gli utenti della piattaforma, per cui non ci resta che aspettare eventuali dettagli direttamente da Tim Cook o chi per lui.
Via | 9to5mac.com
Crittografia sui backup di iCloud per prevenire future richieste del governo
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Post originale del 28 febbraio 2016 – A cura di Carlo.
Continua a complicarsi il dibattito nato dalla sparatoria di San Bernardino e che ruota attorno all’iPhone 5c del perpetratore, il diritto alla privacy e la sicurezza dei cittadini. La difesa di Apple è strenua e la posizione dell’azienda sulla faccenda è sempre più ferma.
L’FBI e la corte hanno sollecitato la compagnia di Cupertino a creare uno speciale sistema operativo dotato di una vulnerabilità da sfruttare per recuperare i dati contenuti nell’iPhone incriminato. Apple si è rifiutata più volte di agire in questo modo asserendo che si tratterebbe di una mossa scorretta e potenzialmente pericolosa per il futuro dell’ecosistema iOS.
Gli executive Apple hanno inoltre sottolineato che se l’FBI non avesse avviato l’operazione di ripristino della password Apple ID si sarebbe potuto creare un backup attraverso iCloud sfruttando una rete Wi-Fi conosciuta.
Questa affermazione ha messo sotto i riflettori questa opzione per l’accesso ai contenuti personali. Stando a quanto riportato dal FinancialTimes, la cosa avrebbe convinto Apple a mettersi al lavoro su un ulteriore strato di crittografia per proteggere i backup di iCloud in modo tale che nemmeno la compagnia stessa possa accedervi.
Il caso relativo alla strage di SanBernardino non è l’unico in cui le autorità governative hanno chiesto alla compagnia di sbloccare un iPhone e potrebbe costituire un pericoloso precedente. In questo modo Apple sembra intenta a prevenire qualsiasi futura richiesta da parte del governo.