Aggiornamento del 7 luglio 2017, a cura di Giacomo Martiradonna
La battaglia legale tra Qualcomm e Apple non accenna a placarsi, e anzi si è esasperata nelle ultime ore, culminate con una richiesta formale presso l’ITC (l’organo USA che regola il commercio) il blocco dell’importazione nel paese di iPhone e iPad, oltreché l’arresto immediato delle vendite dei dispositivi già sul territorio; a cui si aggiunge una nuova denuncia per violazione di brevetto.
I brevetti oggetto del contendere ammonterebbero ora a 6, registrati tra il 2013 e il 2017, e relativi al risparmio energetico durante alcune fasi della comunicazione. Si tratta di tecnologie non fornite in licenza e soprattutto considerate non essenziali (e dunque soggette ai termini FRAND, che obbligano i proprietari a fornirli a prezzi equi).
“Se Apple fosse un licenziatario di buona volontà e qualcuno che, come chiunque altro, fosse disposto a pagare per quello che usa, non avremmo necessità di fargli causa,” ha dichiarato Don Rosenberg, consigliere generale per Qualcomm […]. “Ma non lo sono, e ci hanno messi in una posizione scomoda, con tutte le cause che ci hanno intentato in tutto il mondo, che ci costringono non soltanto a difenderci ma anche a prendere le iniziative necessarie per tutelarci.”
Attualmente, la richiesta è stata avanzata per iPhone 7, iPhone 7 Plus e ogni eventuale futuro modello, dunque iPhone 8 in arrivo dopo l’esatte. E se l’ITC dovesse accoglierla, per Apple sarebbe un danno irreparabile.
Qualcomm VS. Apple parte 2a: blocco dell’importazione degli iPhone negli USA
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Aggiornamento del 4 maggio 2017, a cura di Giacomo Martiradonna
Si inasprisce la querelle giudiziaria che vede contrapposte Apple e Qualcomm per una faccenda di licenze. Quest’ultima starebbe cercando di ottenere il blocco dell’importazione degli iPhone negli USA.
Stando a quanto riportato da Bloomberg, Qualcomm è “furiosa” per la decisione unilaterale di Cupertino di non versare più le licenze canoniche in attesa della decisione del giudice. E per questo, si gioca la carta più potente a sua disposizione:
Qualcomm si sta preparando a chiedere alla Commissione Internazionale del Commercio la cessazione dell’entrata nel paese di iPhone, prodotto in Asia, minacciando di bloccare l’iconico prodotto nel mercato americano in anticipo sul lancio del nuovo modello in autunno […].
E se la Corte dovesse decidere accettare queste istanze, per Apple sarebbe una batosta. A pochi mesi dal lancio di iPhone 8, e con le vendite che ristagnano in attesa del “superciclo” di aggiornamenti attesi col nuovo modello, il danno sarebbe incalcolabile.
Apple vs Qualcomm: nuovi procedimenti legali ma la fornitura di chip continuerà
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A pochi giorni dal primo assalto giuridico Apple torna a rincarare la dose nel suo scontro con Qualcomm dando inizio a due nuovi procedimenti legali contro il noto produttore di chip, questa volta in territorio cinese.
A quanto pare il rapporto tra Qualcomm e l’azienda di Cupertino, uno dei principali clienti del produttore di componenti elettronici con base a San Diego, è destinato a diventare uno di quei lunghissimi scontri legali che si protraggono a colpi di querele.
Stando a quanto riportato, la prima delle due nuove cause iniziate da Apple si appella alle leggi anti-monopolio della Cina e chiede un risarcimento di circa 145 milioni di dollari biasimando il comportamento di Qualcomm che avrebbe abusato della propria posizione nel mercato.
La seconda, invece, si concentra specificamente sugli accordi riguardanti licenze e brevetti e chiede alla corte cinese di intervenire proprio su tali accordi.
Secondo il CEO di Qualcomm, Steve Mollenkopf, questi procedimenti legali di Apple riguardano il desiderio di ricercare un affare migliore piuttosto che ottenere giustizia:
Le denunce di Apple contengono un sacco di asserzioni ma, alla fine, questa è una disputa commerciale che riguarda il prezzo della proprietà intellettuale. Vogliono pagare meno del giusto valore della tecnologia di cui Qualcomm ha stabilito il prezzo nel mercato, anche se Apple ha generato miliardi nell’uso di tale tecnologia.
A meno che le due società non trovino un accordo al di fuori dell’aula di tribunale la questione promette di andare avanti a lungo. Non ci sarà però un impatto, almeno non uno immediato, sulla produzione di iPhone poiché Qualcomm ha confermato di voler ottemperare agli accordi già stipulati per gli ordini di chip.