Apple, Google, Microsoft, Facebook e altri: lettera a Trump su immigrazione

In queste ore, tutte le principali società high-tech statunitensi, inclusa Apple, hanno firmato una lettera a Trump prendendo posizione contro il decreto attuativo anti-immigrazione. "Siamo una nazione resa più forte dagli immigranti."
Apple, Google, Microsoft, Facebook e altri: lettera a Trump su immigrazione
In queste ore, tutte le principali società high-tech statunitensi, inclusa Apple, hanno firmato una lettera a Trump prendendo posizione contro il decreto attuativo anti-immigrazione. "Siamo una nazione resa più forte dagli immigranti."

In queste ore, tutte le principali società high-tech statunitensi, incluse Apple, Facebook, Google, Uber, Microsoft, Stripe e altre hanno firmato una lettera a Trump prendendo posizione contro il decreto attuativo anti-immigrazione. “Siamo una nazione resa più forte dagli immigranti.”

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Nella missiva, le società spiegano al nuovo presidente degli Stati Uniti l’importanza dell’immigrazione, le difficoltà che incontrano i loro dipendenti con i fogli di visa, e promettono aiuto nella gestione della materia, se l’amministrazione vorrà accettarlo:

Caro Presidente Trump,

Sin dalla nascita della nazione, l’America è stata la terra delle opportunità, dando il benvenuto ai nuovi arrivati e fornendo loro l’opportunità di costruire famiglie, carriere, fare business negli Stati Uniti. Siamo una nazione resa più forte dagli immigrati. Come imprenditori e responsabili di attività commerciali, la nostra capacità di far crescere le società e creare posti di lavoro dipende dal contributo degli immigrati di ogni parte del mondo.

Condividiamo l’obiettivo di assicurarci che il nostro sistema di immigrazione garantisca gli standard di sicurezza richiesto oggigiorno per mantenere sicuro il nostro paese. Siamo tuttavia preoccupati che il tuo recente ordine esecutivo si abbatta sul visto d’ingresso di molte persone che lavorano duramente qui negli Stati Uniti e contribuiscono al successo del nostro paese. In una economia globale, è fondamentale che continuiamo ad attirare il meglio dal mondo. Accettiamo di buon grado i cambiamenti che l’amministrazione ha fatto nei giorni recenti e le modalità con cui verranno integrate le nuove routine di sicurezza, e siamo pronti ad aiutare l’amministrazione ad identificare ulteriori opportunità per assicurarci che i nostri impiegati possano viaggiare in termini ragionevoli e senza ritardi non necessari.

La lettera continua parlando della compassione americana, toccando aspetti molto politici come il Deferred Action for Childhood Arrivals (DACA) e il programma di riconoscimento dei rifugiati. La speranza è di arrivare ad un sistema meno tranchant che “sia rispettoso sia del lavoro delle aziende americane sia che rifletta i valori americani.” Con quale effetto, lo scopriremo presto.

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