Alcune tra le più grandi agenzie di stampa negli Stati Uniti stanno insistendo affinché l’FBI riveli maggiori informazioni sullo sblocco dell’iPhone appartenente al perpetratore della strage di San Bernardino.
Il dibattito riguardante l’iPhone in questione, e la posizione di Apple nel suo eventuale sblocco, si è protratto per diversi mesi, risuonando attraverso i media e propagandosi ben al di fuori degli USA. Seppure risolta, grazie all’intervento di un’azienda esterna interpellata dall’FBI, la questione continua a trascinare con se diversi spunti di discussione ed alcune problematiche.
Associated Press, USA Today e Vice Media hanno deciso di muovere una uova petizione affinché una corte costringa l’FBI a rivelare ulteriori informazioni sull’hack effettuato per sbloccare l’iPhone in questione.
Secondo il Dipartimento di Giustizia, la prima richiesta includeva alcuni dati troppo sensibili per una pubblicazione che avrebbe potuto compromettere gli sforzi delle agenzie governative nell’identificare minacce per la sicurezza nazionale. Secondo i sopraccitati media, invece, il governo sta invocando in modo in proprio la “sicurezza nazionale” per celare i dettagli su uno “strumento che potrebbe compromettere milioni di utenti americani”.
La petizione, in sintesi, chiede che vengano rilasciate informazioni sulla fonte di questo strumento e sul suo costo. Tali informazioni, ovviamente, sono al momento sconosciute: secondo le ipotesi a fornire l’hack sarebbe stata Cellbrite, un’azienda israeliana, per una cifra stimata inizialmente attorno a 1,34 milioni di dollari e successivamente sotto al milione.
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