[blogo-video id=”203523″ title=”iPhone X – Componenti Interni” content=”” provider=”brid” video_brid_id=”” video_original_source=”” image_url=”https://s3.eu-west-1.amazonaws.com/video.blogo.it/thumb/QRDZp81A-640.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”229977″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMjAzNTIzJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSBjbGFzcz0nbXBfdmlkZW9fdGhlbWUgaWZyYW1lX19tcF92aWRlb190aGVtZScgc3JjPSJodHRwczovL21lbGFibG9nLmFkbWluLmJsb2dvLml0L3ZwLzIwMzUyMy8iIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj0idHJ1ZSIgd2Via2l0YWxsb3dmdWxsc2NyZWVuPSJ0cnVlIiBtb3phbGxvd2Z1bGxzY3JlZW49InRydWUiIGZyYW1lc3BhY2luZz0nMCcgc2Nyb2xsaW5nPSdubycgYm9yZGVyPScwJyBmcmFtZWJvcmRlcj0nMCcgdnNwYWNlPScwJyBoc3BhY2U9JzAnPjwvaWZyYW1lPjxzdHlsZT4jbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMjAzNTIze3Bvc2l0aW9uOiByZWxhdGl2ZTtwYWRkaW5nLWJvdHRvbTogNTYuMjUlO2hlaWdodDogMCAhaW1wb3J0YW50O292ZXJmbG93OiBoaWRkZW47d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9ICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18yMDM1MjMgLmJyaWQsICNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18yMDM1MjMgaWZyYW1lIHtwb3NpdGlvbjogYWJzb2x1dGUgIWltcG9ydGFudDt0b3A6IDAgIWltcG9ydGFudDsgbGVmdDogMCAhaW1wb3J0YW50O3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7aGVpZ2h0OiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fTwvc3R5bGU+PC9kaXY+”]
Come fa un iPhone non-Plus come iPhone X ad avere un’autonomia da Plus? La risposta sta nella circuiteria interna, molto diversa da quella che si vede nei modelli precedenti, e nella batteria più grande.
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Stando alle specifiche fornite da Apple, iPhone X dura fino a 2 ore in più rispetto ad iPhone 7:
Autonomia in conversazione (wireless):
fino a 21 ore
Navigazione internet:
fino a 12 ore
Riproduzione video (wireless):
fino a 13 ore
Riproduzione audio (wireless):
fino a 60 ore
Secondo un documento pubblicato da KGI Securities, ciò non è ottenuto con una migliore efficienza della batteria o densità energetica; il segreto in realtà risiede nella maggiore compattezza della scheda logica, ridotta quasi della metà rispetto ad iPhone 8 e predecessori.
Ci sono voluti anni, avanzamenti tecnologici importanti nell’industria e un certosino lavoro di ottimizzazione dei telefoni; un esempio è la riduzione delle bande supportate: oggi i telefoni Apple si dividono in modelli CDMA e non-CDMA. Ma c’è di più: il merito è anche dei chip 3D e 2.5D IC che consente di impilare circuiti non soltanto lunga due dimensioni ma perfino in altezza; una tecnica adottata anche per il chip A11 Bionic.
In pratica, e senza entrare troppo nel dettaglio, Apple è riuscita a rimpicciolire la componentistica standard presente negli iPhone -NFC, controller display, chip radio e antenne Wi-Fi, circuiti di gestione energetica- e comprimerla all’interno di una scocca relativamente piccola. Ciò ha consentito di ricavare spazio per una batteria aggiuntiva che regala un’autonomia superiore.