Una donna in Australia afferma che la suocera sia stata assalita e brutalmente uccisa a casa sua da un ignoto aggressore. Ma l’Apple Watch della vittima contraddice questa versione.
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A quanto pare, Apple Watch non salva solo le vite; può anche aiutare a risolvere indagini molto complicate. Ecco quanto è accaduto ad Adelaide, in Australia.
Una donna, Caroline Nilsson, afferma che alcuni uomini non identificati sarebbero scesi da una macchina sportiva per piombare a casa della suocera Myrna Nilsson, assassinarla e poi scomparire senza lasciar traccia. Il corpo privo di vita sarebbe poi stato trovato ancora imbavagliato dai vicini nel giardino della vittima, verso le 10 di sera.
I dati trovati sull’Apple Watch della donna, tuttavia, raccontano un’altra storia. “Un orologio di questo tipo,” spiegano gli inquirenti, “contiene sensori capaci di tracciare movimento e andatura di chi lo indossa, e ricordare una cronologia delle sue attività giornaliere. Inoltre, può anche anche il battito cardiaco. La deceduta deve essere stata attaccata attorno alle 6.38 del pomeriggio, ed era certamente morta entro le 6.45. L’imputata non ha previsto che la polizia sarebbe stata in grado di discernere l’ora esatta della morte e altre indicazioni da quel dispositivo.”
Dunque, l’incoerenza tra le dichiarazioni della nuora e i dati registrati su Apple Watch, unitamente all’assenza di DNA maschile sul luogo del delitto e le dichiarazioni dei vicini di casa, ha permesso di smascherare la bugia e consegnare alla giustizia il vero criminale.
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