Al momento della stesura di questo post, sono esattamente 1.267 giorni che il Mac mini non riceve uno straccio di aggiornamento. E non parliamo di radicali rivoluzioni del design: ci saremmo accontentati di un processore lievemente più performante di tanto in tanto, e magari delle specifiche un po’ meno retrò.
Ad oggi, infatti, il piccolo della mela campa di rendita con l’ultimo update hardware risalente al 16 ottobre 2014, in cui ha beneficiato di processori di stirpe Haswell, WiFi 802.11ac, storage Flash PCIe per i modelli di punta e Thunderbolt 2. Considerando che siamo da tempo a Thunderbolt 3, diremmo che Apple potrebbe anche fare uno sforzetto in più per rendere omogeneo l’ecosistema, almeno per quanto concerne i propri standard.
È la prima volta nella storia di questo Mac che si assiste ad un abbandono così lungo e apparentemente irreversibile; sul Mac mini Apple non spende mai una parola. Per esempio, sappiamo per certo che il Mac Pro modulare arriverà nel 2019: Apple ha dovuto anticiparlo per tranquillizzare gli utenti professionisti. E nel frattempo, ha anche aggiornato i modelli esistenti.
Tutto questo, col mini, non si è verificato e la sensazione di desolazione è davvero fortissima. Tanto che ciclicamente torniamo a domandarci se non sia giunta l’ultima ora per questo economico ma geniale modello di Mac.
Il fatto è che da iPhone in poi, il mondo dell’elettronica di consumo e del computing si è spostato rapidamente verso il mobile, ed è inevitabile che i computer occuperanno un posto sempre meno importante nel cuore -e nel portafogli- di Tim Cook. Per fortuna, non parliamo di briciole: ad oggi, il giro d’affari del Mac è ancora stabilmente sopra i 7 milioni di dollari; ma il fatturato derivante da iPhone si conta in miliardi di dollari. Per capirci, negli ultimi tre mesi del 2017, Apple ha venduto 77.3 milioni di iPhone, 13.2 milioni di iPad e 5.1 milioni di Mac.
Questo per dire che non ci meravigliamo se le attenzioni principali sono rivolte ad iPhone e non al Mac che probabilmente vende meno di tutti (Apple non snocciola le cifre precise, butta tutti i Mac nello stesso calderone); però sarebbe bello sapere che non è ancora giunto al capolinea, che c’è ancora mercato per il supercompatto. Ma soprattutto ci domandiamo: qual è la difficoltà di infilare nel dispositivo un processore un po’ meno demodé? Siamo certi che Apple riuscirebbe egregiamente nell’intento anche se assegnasse il compito a un manipolo di ingegneri nel proprio tempo libero. E voi che dite, il Mac mini gna fà o non gna fà (cit.)?Ditecelo nei commenti, su Twitter o sulla nostra pagina Facebook.