iCloud semplifica tantissimo la vita; è la feature che collega tutti i vostri dispositivi e i servizi di Cupertino in modo trasparente e (quasi sempre) senza complicazioni. E Apple ha investito molto su questa funzionalità, tant’è che oramai qualunque app per Mac o iPhone ne dà per scontato la presenza. Il che è contemporaneamente un bene e un male: tutto dipende da quanto vi interessa e dal budget a disposizione.
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A meno che non siate studenti americani, ci sono infatti questioni di privacy e costo che possono rendere iCloud una soluzione poco interessante per alcuni, ed ecco perché abbiamo deciso di stilare una guida che vi permetterà di sostituire iCloud con alternative gratuite o più convenienti. Ma chiariamoci subito su un dettaglio fondamentale: i servizi On the Cloud non sono tutti uguali, e soprattutto non sono sostituibili a piacimento. Al massimo, risultano complementari.
In altre parole, non potrete abbandonare iCloud e travasare la Rubrica su Dropbox, così come non potrete impostare i backup di iPhone su Google Drive: alcune feature sono innervate all’interno dei sistemi operativi mobili con la mela, e nessun servizio alternativo gode né godrà mai del medesimo gradi di integrazione.
Per questa ragione, abbiamo suddiviso la guida in 3 step per abbattere in modo efficace lo spazio consumato su iCloud. Non potrete separarvene completamente, e infatti vi consigliamo di lasciare attivi Contatti, Calendari, Preferiti, Portachiavi, Promemoria, Note, Siri e Streaming Photo perché nessuno di questi contribuisce ad abbattere il monte dati del vostro piano iCloud. Il grosso dello spazio su iCloud lo consumano i backup, le foto e iCloud Drive. Ecco come gestire tutti e tre.
1. Backup iPhone & iPad
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Il backup su iCloud è comodo perché elimina la seccatura di dover aprire ogni giorno iTunes ed effettuare il backup a mano; in teoria, ci sarebbe una funzione di backup automatico, ma non siamo mai riusciti a farla funzionare. Piuttosto, in Redazione ci siamo attrezzati in questo modo: un Mac mini fa da server interno, e su di esso gira iMazing mini, un’app gratuita che effettua i backup ogni giorno alla stessa ora via WiFi, ottimizza lo spazio occupato e elimina i backup più vecchi. Il tutto senza spendere un centesimo.
Qui trovate la guida per scaricarla e configurarla:
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2. Foto su iCloud
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Quando abilitate il caricamento delle foto su iCloud, si ottiene due effetti: ogni nuovo scatto e ogni modifica effettuata si riverbera su tutti i vostri dispositivi e computer; la fregatura è che occorre acquistare un abbonamento a pagamento, e comunque non potrete superare un archivio di 2TB per la semplice ragione che Apple non offre più spazio di così.
E allora, molto meglio bypassare iCloud e scaricare Google Foto che invece dà upload gratuiti e illimitati per l’intero rullino. La contropartita è che prima del caricamento online viene effettuata una conversione, ma vi assicuriamo che la perdita di qualità è minima; noi operiamo così: sull’app Foto del Mac carichiamo gli scatti a cui teniamo particolarmente; tutto il resto (roba che non vorremmo eliminare completamente, ma che neppure è degna di finire in un album di Foto), finisce su Google Foto.
Qui trovate la guida per scaricare e configurare Google Foto:
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3. iCloud Drive
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iCloud Drive è lo spazio in cui vengono caricati i documenti in uso dalle app; un file Pages caricato su iCloud Drive, ad esempio, diventa disponibile in Pages su iPhone e iPad, contenuto in una cartellina con l’icona e il nome dell’app che l’ha generato.
In generale, secondo noi, l’utente medio non ha assolutamente bisogno di questa funzionalità e infatti vi consigliamo di tenerla attiva solo per le app realmente necessarie. Per il resto, meglio Dropbox che regala tanti GB di spazio gratuito e in più funziona anche su dispositivi di utenti diversi; l’ideale per condividere bollette, biglietti aerei e immagini con familiari e amici.
Approfondisci: Cos’è iCloud Drive e perché probabilmente non ne avete bisogno
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