Aggiornamento del 2 luglio 2020
Avete presente quando ascoltate un motivetto che vi sembra abbastanza recente, salvo poi scoprire che risale alla bellezza di 10 anni fa? Ecco, la sensazione che proverete oggi sarà la stessa, ed è la prova inconfutabile che -tra un Mac e un iPhone ogni anno- stiamo invecchiando pure noi.
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L’11 giugno 2012, alla Conferenza Annuale degli Sviluppatori, Apple introdusse il suo primo MacBook Pro con display di classe Retina. Sottile, stiloso e potente, il dispositivo si guadagnò un enorme applauso della platea e le simpatie (oltreché il portafogli) di milioni di utenti.
Le recensioni furono encomiastiche, soprattutto in relazione al peso e all’ingombro minimi della macchina, e alla qualità dello schermo.
Nonostante una maggiore sottigliezza rispetto al predecessore, tuttavia, questo modello portava in dote un gran numero e una varietà di porte di connessione: Thunderbolt e USB-A, HDMI, slot SD e il vecchio MagSafe. Ora confrontatelo con la configurazione disponibile negli ultimi modelli: la differenza è netta.
Al tempo, Phil Schiller lo definì una “rivoluzione nell’ingegneria dei display” e arrivò a dire che non si era mai visto “un notebook così bello.”
E ora, a distanza di poco più d’8 anni dalla commercializzazione, il MacBook Pro 15″ Metà 2012 diventa ufficialmente vintage o obsoleto in quasi tutto il mondo. Dunque, niente più riparazioni in Apple Store, né parti di ricambio: se ne possedete uno e si rompe, sarete costretti a comprarne un altro a meno che non sappiate come mettervi mano, e come reperire componentistica usata su eBay o altri canali.
L’ultima volta, all’inizio dell’anno, era toccato ad iPad 2, e prima ancora a iMac, MacBook Air e molti iPhone. E niente, come vola il tempo.