Dimenticate il tempo in cui il Mac mini era il Mac più economico che si potesse comprare, quello per le masse che avevano già uno display, una tastiera e un mouse da riciclare. L’aggiornamento di questi giorni -dopo il precedente del 2014- regala molto più che un semplice update del processore: compresso nei suoi piccoli spazi, nella versione base, trovano posto un Intel Core i3 quadri-core, 8GB di RAM eu una SSD da 128GB; ma si può spingere la configurazione fino ad un eccezionale Core i7 con 64GB di RAM e SSD da 2TB.
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Mancano soltanto opzioni specifiche per la scheda grafica, ma se non avete bisogno di potenza estrema su questo fronte (che potreste comunque aumentare con una GPU esterna da 350€), il mini del 2018 può comunque regalarvi notevoli soddisfazioni.
A leggere le prime recensioni e a guardare i benchmark, si sentono solo encomi.
“Questo nuovo Mac mini è esattamente quello di cui avevamo bisogno” scrive Jason Snell. “Questo aggiornamento consente di coprire tutti i bisogni dalle necessità base di server fino alle applicazioni che richiedono enorme potere computazionale, storage veloce, rete ultra-rapida e molto altro.” Cessa di essere un “prodotto per le nicchie” come scrive Tom’s Guide e diventa finalmente “progettato per tutti i tipi di utenti.”
Perfino gli sviluppatori ne cantano le lodi; Marco Arment per esempio racconta che “questo Mac mini compila la mia app, Overcast, molto più rapidamente del mio vecchio MacBook Pro 13″ e addirittura più rapidamente del mio iMac Pro a 10 core.”
Porte & Espandibilità
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A fronte di un design esteriore praticamente immutato (a parte il colore), il nuovo Mac mini porta in dote una pletora di porte che ne migliorano l’espandibilità: 4 porte USB-C, 2 porte USB-A, una porta HDMI e un Jack audio, oltre alla connessione Gigabit Ethernet che può essere portata a 10Gb con un upgrade à la carte.
Inoltre, sebbene non sia possibile modificare lo storage, è possibile aumentare la RAM in pochi istanti grazie agli slot SO-DIMM; un’operazione che, come in passato, non invaliderà la garanzia.
Il Verdetto
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Il problema è che questo Mac costa caro, molto più dei modelli che sostituisce. Il prezzo base è di ben 919€, che diventano 1.269€ per il 3,0GHz a 6-core e SSD da 256GB; se poi iniziate ad aggiungere fronzoli, si arriva a superare tranquillamente i 2.000€. Non proprio prezzi mini, se chiedete a noi.
Ma d’altro canto, meglio sborsare qualche centinaio di Euro in più per una macchina che vale e che durerà nel tempo, piuttosto che risparmiarne altrettanti per un computer che nasce già stravecchio. Certo, l’ideale sarebbe pagare il giusto per una macchina aggiornata costantemente, ma siamo realisti: parliamo pur sempre di Apple.
E a questo aggiungete pure che dovrete comunque procurarvi a parte mouse e tastiera; e speriamo vivamente non vogliate fare pendant con il Magic Mouse, il Magic Trackpad e l’Apple Keyboard in grigio siderale che risultano tutti più cari rispetto alle controparti bianche.
Questo aggiornamento comunque è consigliato a tutti, da chi ne ha bisogno come computer principale, a chi lo infilerebbe sotto al televisore di casa al posto del media center: l’importante è scegliere un processore adeguato, che per una volta trovate già a partire dal modello base. L’esborso si fa sentire, ma la differenza pure.