Un eventuale iPhone pieghevole sarebbe molto delicato. Il solo atto di fletterne lo schermo in un ambiente troppo freddo, infatti, può danneggiarlo irrimediabilmente. Lo rivela proprio Apple, l’unica che non ha ancora lanciato uno smartphone di questo tipo.
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Nell’era dei telefono pieghevoli, dopo il Samsung Galaxy Fold e il Huawei Mate X, viene spontaneo volgere lo sguardo verso il cielo di Cupertino, nel tentativo di vaticinare la prossima mossa della mela. Ci si domanda, in altre parole, se anche Tim Cook e i suoi abbiano in mente di seguire gli ultimi trend dell’industria high-tech, oppure di insistere stoicamente (o stolidamente) con i vecchi display piatti.
Ed è interessante sottolineare che, se così fosse, non sarebbe tanto per mancanza di capacità tecnica, quanto piuttosto di una precisa volontà. Apple infatti possiede molti brevetti sui display flessibili, e in queste ore ne è emerso un altro che rivela un dettaglio piuttosto interessante.
Il documento in questione si intitola “Dispositivi Elettronici con Display Flessibili” e rivela un meccanismo che consente di scaldare lo schermo OLED nel punto di piegatura, attraverso piccole resistenze integrate nell’intelaiatura, oppure accendendo i pixel nei punti giusti; uno spreco di energia che si rende necessario poiché, in condizioni “significativamente al di sotto della temperatura ambiente,” l’apertura/chiusura può rompere permanentemente il display.
I primi telefoni pieghevoli della concorrenza sono interessanti, ma lontani dalla perfezione; in più costano uno sproposito, dunque è impensabile che Apple si getti nella mischia senza adeguate garanzie sulla qualità finale del prodotto. Il che non significa che non vedremo mai un iPhone pieghevole; semmai, ne verrà lanciato uno solo se e quando la cosa avrà un senso per la mela e per gli utenti, perché porterà reali vantaggi e feature che fino ad oggi erano impossibili. E fino ad allora, c’è da scommettere, per i manager Apple resta solo un costoso effetto “wow”.
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