Aggiornamento del 20 dicembre 2019
iPhone Fuorilegge?
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Il Chicago Tribune ha testato le emissioni radio dei principali smartphone del mercato e, sorpresa, alcuni iPhone (assieme a alcuni modelli prodotti da Samsung, Motorola e Vivo) supererebbero di parecchio i limiti di legge; parliamo ovviamente di normative USA che potrebbero differire dalle nostre.
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I test sono stati condotti in un laboratorio accreditato, registrando la quantità di onde radio assorbite da un liquido formulato per somigliare il più possibile ai tessuti umani. La maggior parte degli iPhone si è comportata come previsto, ma in alcuni casi sarebbero registrate delle violazioni anche gravi.
In particolar modo, il peggiore di tutti si è rivelato iPhone 7, con valori di esposizione elettromagnetica ben al di sopra dei limiti di legge e pari a più del doppio di quanto riportato nella documentazione ufficiale del dispositivo, depositata presso gli enti regolatori federali. Parimenti, iPhone 8 e iPhone X erano entrambi leggermente fuori dai limiti, mentre -va’ a sapere perché- iPhone 8 Plus no.
C’è da dire che, in tutti i test, è sempre stata simulato lo scenario peggiore possibile, quello cioè di una scarsissima copertura che costringe il telefono a operare a piena potenza; e a tutt’oggi non esistono evidenze scientifiche che provino la correlazione tra l’esposizione ai cellulari e l’incidenza di determinate patologie. Ciò non toglie, comunque, che i limiti di legge non dovrebbero mai essere superati ma a quanto pare non è questo il caso.
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A quel punto, e prima di pubblicare l’articolo, la testata ha sentito Apple, che ha suggerito “step aggiuntivi intesi a attivare un sensore che riduce le emissioni di iPhone,” qualunque cosa sia. Dopo aver ripetuto i test secondo le indicazioni di Cupertino, l’iPhone 8 è rientrato all’interno del range di legalità, ma non iPhone 7. Da Apple fanno sapere che la discrepanza dipende dalle differenti modalità con cui sono stati eseguiti i test originali rispetto a quelli del Chicago Tribune, ma nessun dettaglio è stato fornito a riguardo.
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La Risposta di Apple
Cupertino chiude seccamente la vicenda, commentando che “tutti gli iPhone, incluso iPhone 7, sono pienamente certificati dalla FCC e in tutti gli altri paesi in cui vengono venduti. Dopo una verifica attenta e la susseguente validazione di tutti i modelli testati nell’articolo del Tribune, confermiamo di operare in conformità di legge e di rispettare tutti i vincoli d’esposizione e le linee guida.”
La Denuncia
In seguito all’articolo del Chicago Tribune, lo Studio legale Fegan Scott di Chicago ha denunciato Apple e Samsung giustificando l’azione legale col fatto che i loro dispositivi “superano di gran lunga i limiti federali” quando vengono utilizzate nelle condizioni “pubblicizzate dei produttori.” Un caso che potrebbe potenzialmente stravolgere gli equilibri che abbiamo conosciuto finora.
Anche se, c’è da dire, allo stato attuale nessuna evidenza scientifica suggerisce che radiazioni elettromagnetiche superiori a quelle di legge possano costituire un rischio per la salute umana; dunque niente panico. Il principio di precauzione, tuttavia, impone di evitare inutili esposizioni: dunque, se la cosa vi preoccupa, utilizzate un paio di auricolari tipo AirPods e siete a posto.
Gli avvocati hanno chiesto danni materiali ad Apple, oltreché l’istituzione di un fondo da destinare al monitoraggio medico indipendente dei clienti. Aggiorneremo il post non appena ci saranno novità di rilievo.
Il Responso dell’FCC
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Nel frattempo, la FCC si è attivata e, dopo aver eseguito nuovi test, ha smentito le notizie trapelate finora. In nessun caso infatti è stato possibile riprodurre i risultati del Chicago Tribune:
“Tutti gli iPhone, incluso iPhone 7, sono pienamente certificati dall’FCC e in tutti gli altri paesi in cui sono commercializzati. Dopo un’attenta analisi e susseguente validazione di tutti i modelli testati nel report giornalistico, confermiamo che risultano in conformità e rispettano tutti i limiti e le linee guida applicabili di esposizione elettromagnetica.”
A questo punto, l’unica ragionevole possibilità è che la discrepanza dipenda dalle metodiche utilizzate; aggiorneremo il post non appena ci saranno novità. Per ora, in ogni caso, non c’è motivo di preoccuparsi.