Aggiornamento del 16 aprile 2020: con iPhone SE, è ufficialmente e definitivamente morto il 3D Touch.
Per anni, Apple ci ha fatto due convinto a suon di campagne marketing e annunci mirabolanti, che il 3D Touch fosse il futuro (benché non tutti la pensassero così). La tecnologia che consente di determinare con quanta forza premete il dito sul display, infatti, sulla carta aggiungeva un livello in più di possibile interazione col dispositivo. E in un’interfaccia basata su pochi gesti intuitivi, questa era manna dal cielo. Ma qualcosa è andato storto, visto che le ultime generazioni di iPhone -benché più recenti e costose- dicono addio a questa feature.
Al tempo dicevamo che sembrava più un ‘wow-effect’ che una funzione davvero utile, tanto più che non era mai chiaro dove e come si potesse usare all’interno del sistema operativo; inoltre, complicava parecchio e inutilmente le cose, quando si tentava di spiegarne le sfumature a un utente alle prime armi (“premi ma non premere troppo”). Dopo diversi anni d’imposizione, tuttavia, ci siamo finalmente abituati a usarla e a trarne qualche vantaggio per sfruttare scorciatoie di sistema o per spostare il cursore. E ora, all’improvviso, sparisce alla chetichella dai radar, sostituita dal Tocco Aptico.
3D Touch Vs. Tocco Aptico
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I rumors lo hanno annunciato incessantemente per mesi: iPhone 11 avrebbe difettato del 3D Touch, dicevano, e a quanto pare avevano ragione.
Tra le feature di iPhone 11 e iPhone 11 Pro si legge infatti del Tocco Aptico (Haptic Touch), e questo implica pure che il 3D Touch è ufficialmente in pensione. Pure sul nuovo iPhone SE lanciato ieri.
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Sebbene si tratti di tecnologie che fanno grossomodo la stessa cosa, in realtà sono profondamente diverse. Il 3D Touch -introdotto con iPhone 6s e rimasto lì fino ad iPhone XS– misura la forza con cui si preme sullo schermo, mentre l’Haptic Touch si limita solo a registrare pressioni lunghe come quelle su iPad, ma in più restituisce un feedback tattile sotto forma di vibrazione. La prima richiede hardware specifico, la seconda invece è basata su software, il che significa che è super low-cost.
Il 3D Touch consentiva diversi livelli di interazione; con una pressione media, si otteneva di “sbirciare” all’interno di un’app, e con una pressione più decisa si passava al “pop-up” cioè all’apertura del contenuto. Col Tocco Aptico invece si ha a disposizione un solo livello di interazione.
Il Tocco Aptico funziona grossomodo in tutti i contesti in cui funzionerebbe 3D Touch: nella Schermata Home per le scorciatoie delle app, sui link, sui numeri di telefono, sugli indirizzi, sulle anteprime o per i menu contestuali. Ma esistono limitazioni. Ad esempio, col 3D Touch si può premere ovunque sulla tastiera di iPhone per trasformarlo in un trackpad virtuale; col Tocco Aptico, invece, occorre praticare una pressione lunga sulla Barra Spaziatrice. E talvolta, fa pure cilecca.
Perché Sparisce?
Come detto, il 3D Touch richiede hardware aggiuntivo specifico che aumenta i costi di produzione; inoltre, per qualche ragione, Apple non è mai riuscita a portarlo anche su iPad. Dunque ha senso rimuoverlo per rendere l’esperienza utente più omogenea tra le due piattaforme.
Infine, è sempre stata un po’ una funzionalità di nicchia, mai veramente decollata. Forse la verità, alla luce degli ultimi eventi, è che non avrebbe mai dovuto neppure debuttare.
Regolare Tocco Aptico
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Per regolare il funzionamento del Tocco Aptico, aumentando o diminuendo il tempo di risposta, è sufficiente aprire Impostazioni > Accessibilità > Tocco > Tocco aptico. In quella stessa sezione c’è un’area di prova in cui potete anche testare subito se le modifiche praticate.