Dopo lo scivolone diplomatico sulla Crimea, la multa per i prezzi di App Store, le rimostranze per gli Emoji omo e le accuse di propaganda gay che hanno portato -nientemeno- alla rimozione del monumento a Steve Jobs, la Russia torna a far parlare di sé riguardo ad Apple. Una legge locale, infatti, rischia di rendere illegale pure Apple TV+.
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La normativa vigente limita al 20% lo share massimo ottenibile da servizi di streaming posseduti da società straniere; allo stato attuale, Apple non ha ancora mai rivelato il numero di abbonati nel paese, ma è evidente che se dovesse superare la fatidica soglia, si ritroverebbe a dover ridimensionare i propri sforzi -o peggio- a dover nabbandonare completamente il mercato.
“Per il momento,” spiega Elena Khlebnikova, responsabile dei contenuti presso il servizio di streaming online russo Tvzavr,” non vediamo Apple TV+ come un competitor, poiché ha una policy di video e audience sostanzialmente differente. Per quanto ne sappiamo, il loro servizio non offre contenuti doppiati in russo. Ciò significa probabolmente che non si aspettano un’audience importante in questa fase, poiché gli spettatori russi non sono abituati ai contenuti sottotitolati.”
In altre parole, a Cupertino hanno deciso di restare nel sottobosco, in attesa di nuovi sviluppi. Ma allo stato attuale, le prospettive appaiono tutt’altro che rassicuranti; le crescenti misure protezionistiche del paese, infatti, continuano ad aumentare, e nel 2020 è prevista una nuova stretta, in particolar modo con l’istituzione di una Internet nazionale e parallela a quella che conosciamo tutti.