Aggiornamento del 19 maggio 2020
Nelle scorse settimane, le fondamenta software di HomePod sono improvvisamente cambiate, e ora emerge una chiara spinta a sbarazzarsi delle giacenze in magazzino. Novità che preludono senza ombra di dubbio al lancio di un nuovo modello di HomePod a prezzo stracciato per competere con l’agguerrita concorrenza. Coronavirus permettendo, si intende.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/206698/homepod-echo-privacy”][/related]
Il Cambio di OS
[img src=”https://media.melablog.it/0/073/homepod-tvos.jpg” alt=”HomePod basato su tvOS” align=”center” size=”large” id=”225428″]
Fino a metà aprile, il sistema operativo che alimentava HomePod era derivato da iOS; ma col rilascio dell’aggiornamento software 13.4, Apple ha abbandonato iOS per adottare una speciale versione di tvOS.
A onor del vero, sia tvOS che watchOS derivano da iOS; la differenza la fa il set di tecnologie, framework e modifiche che vengono mantenute, epurate o ricalibrate.È questa serie di ottimizzazioni certosine che crea l’esperienza finale sul dispositivo, ed ecco perché l’ecosistema è tanto coeso.
Per qualche ragione, però, Apple ha deciso di derivare l’ultima versione del software HomePod da watchOS piuttosto che da iOS; forse perché con iOS 14 finirà il supporto al dispositivi dotati di chip A8 (come iPad Air 2 e iPad mini 4), e HomePod ha proprio un chip A8. Ciò consentirebbe a Cupertino di continuare a sfornare aggiornamenti per lo smart speaker senza troppo sforzo.
Ma c’è anche un’altra possibilità. Forse, il cambio è funzionale all’arrivo del nuovo HomePod low-cost in arrivo quest’anno, quello individuato all’interno di iOS 13.4.
HomePod Low-Cost
[img src=”https://media.melablog.it/9/9d1/homepod-2.jpg” alt=”” align=”center” size=”large” id=”224302″]
Allo stato attuale HomePod, lo smart speaker di Apple, è disponibile solo nei mercati di Stati Uniti, UK, Australia, Canada, Francia, Germania, Spagna, Messico, Cina, Hong Kong, Giappone e Taiwan al prezzo di 299$, in seguito al taglio di 50$ dell’aprile 2019. E sebbene nessuno conosca i dati di vendita esatti (Apple li igloba nel comparto “Wearables, Home, and Accessories” che però include pure i best-seller Apple Watch e AirPods, e dunque non fa testo), si stima che globalmente HomePod detenga un misero 5% del mercato.
Il problema è il costo per l’utente. Laddove infatti Amazon e Google hanno price-point per solleticare tutti i portafogli, Apple si è soffermata esclusivamente sul suo segmento preferito, vale a dire quello di alto profilo e ad alto margine. Peccato che, per accendere una lampadina, non servano sofisticate tecnologie di audio beamforming, processamento dinamico del suono, 7 tweeter a corno e 6 microfoni a lungo raggio; spesso un economico Echo Dot da 25€ in offerta basta e avanza, senza contare che molti hanno già delle casse decenti da connettere via cavo o Bluetooth, e tutto quel che si chiede alla fin fine è solo un banale microfono smart.
Pertanto, spiegano fonti di Bloomberg, Apple ha mangiato la foglia, e ha iniziato a lavorare ad un “HomePod più economico che potrebbe arrivare entro l’anno prossimo. Il nuovo modello avrà probabilmente due soli tweeter […], rispetto ai 7 dell’attuale HomePod” il che consentirà di abbassare parecchio il prezzo per l’utente finale. IL tutto mentre, nel nostro paese, non si può ancora acquistare neppure il modello originale.
HomePod 2: Lancio Imminente?
[img src=”https://media.melablog.it/c/cfd/homepod-2-concept.jpg” alt=”” align=”center” size=”large” id=”225893″]
In queste ore, la catena informatica americana Best Buy ha iniziato a vendere in super offerta HomePod, mentre agli impiegato Apple è ora concesso l’acquisto di un massimo di 10 altoparlanti scontati al 50% (contro il precedente massimale di 2); inoltre, la scorsa settimana, la disponibilità di HomePod sull’Apple Store online è terminata momentaneamente. Tutti questi fenomeni messi assieme indicano solo un possibile scenario: Apple sta per lanciare il nuovo HomePod low-cost. Non sappiamo ancora quali feature supporterà, ma di sicuro introdurrà grosse migliorie in Siri se vuole davvero competere con l’intelligenza artificiale di Assistente Google e Alexa.
[img src=”https://media.melablog.it/c/c1d/616ly2yshcl-_ac_sl1000_.jpg” alt=”” align=”center” size=”large” id=”225430″]