Alla faccia della sburocratizzazione e della digitalizzazione del paese con cui Brunetta si è riempito la bocca fino all’altro giorno, e con molta meno fanfara mediatica oltretutto, il Dipartimento della Difesa e della Sicurezza Nazionale del Tennessee ha dispiegato sul territorio delle postazioni completamente automatizzate con cui gli utenti possono rinnovare la propria patente senza doversi sorbire lunghissime file. Tutto attraverso l’iPad, un’app dedicata e una connessione al Web.
L’investimento di 79.200$ ha consentito di creare 72 postazioni -chiamate ASSETS- installate in diverse posizioni strategiche dello Stato. E le procedure, snellissime, semplificano parecchio la vita agli utenti:
I terminali consentono agli automobilisti di riempire elettronicamente i moduli, prima di pagare con una carta di credito o di debito. Dopo aver completato la transazione, gli utenti dovrebbero ricevere una nuova patente in pochi minuti, mentre le postazioni consentono tra l’altro di modificare l’indirizzo di spedizione oppure di pagare le multe per gli eventuali ritardi.
“La riduzione delle code agli sportelli del servizio automobilistico è una delle nostre priorità principali,” ha affermato il membro della Commissione Bill Gibbons. “Queste stazioni self-service con iPad ridurranno fortemente l’attesa per i clienti che hanno bisogno del rinnovo della patente, e in generale contribuiranno ad abbattere le code per tutti.”
L’iniziativa, corroborata ovviamente dal documento PDF con l’elenco completo delle postazioni, si affianca agli uffici fisici sul territorio e alla pletora di servizi online, con cui è comunque possibile effettuare le medesime pratiche e anche di più.
Esatto, in Tennessee i cittadini possono richiedere documenti, carte d’identità e duplicati senza neppure mettere il piede fuori di casa; in Italia, invece, si continua a foraggiare la creazione di orripilanti siti Web come italia.it o cliclavoro.gov.it, che non servono a un tubo, che nessuno conosce ma che in compenso ci costano vagonate di milioni di Euro. Il fatto è che noialtri siamo bravi con gli effetti speciali e con gli squilli di tromba, negli eventi eccezionali e nella posa della prima pietra; il resto, quel che davvero conta, ovvero la manutenzione, la normalità, il quotidiano, finisce troppo spesso per essere accantonato dietro l’ennesimo grande spreco.