Entro due anni, tutti i Mac abbandoneranno Intel per abbracciare ARM, la tecnologia di processori presente anche su iPhone e iPad. E per consentire agli sviluppatori di iniziare a portare il loro software sulla nuova architettura, Apple ha reso disponibile il primo Mac ARM della storia.
In gergo lo hanno ribattezzato Developer Transition Kit (DTK), ma in pratica consiste in un Mac mini modificato, dotato di chip A12Z Bionic, 16GB di RAM, 512GB di SSD, 2 porte USB-C, 2 USB-A e HDMI 2.0. Oltre ovviamente a 802.11ac Wi-Fi, Bluetooth 5.0 e Gigabit Ethernet.
Servirà ai tecnici per testare il loro software e stanare eventuali bug, prima dell’inizio della transizione per gli utenti comuni che avrà inizio a fine anno probabilmente coi MacBook Air.
A quel prezzo, quasi quasi viene la voglia di comprarsene uno, ma non è tutto oro quel che luccica. Innanzitutto, in quanto configurazione fuori standard, non può essere riparata attraverso i normali canali tipo Genius Bar o Apple Authorized Service Provider (in caso di problemi, Apple la sostituisce semplicemente). Inoltre, al momento dell’ordine, occorre firmare un rigidissimo Accordo di Non-Divulgazione in cui vi impegnate a non disassemblare la macchina, far girare benchmark, condividerla con altri o parlarne sui social media.
E alla fine del periodo di grazia, infine, dovrete pure restituirla ad Apple. Il programma costa 500$ (circa 450€) ed è rivolto agli sviluppatori iscritti -e paganti- all’Apple Developer Program.
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